“Non mi fa ben sperare quello che sta accadendo nello schieramento di centrodestra”.
Esordisce così Giancarlo Cancelleri, candidato presidente del Movimento Cinque Stelle, che questa mattina ha tenuto una conferenza stampa all’Ars. Insieme a Cancelleri, il vice presidente della Camera, Luigi Di Maio.
Il riferimento è alla notizia dell’arresto del sindaco di Priolo, Antonello Rizza, candidato alle prossime elezioni regionali, nella lista di Forza Italia, che sostiene Nello Musumeci. Dopo la diffusione della notizia, si è scatenato un botta e risposta molto acceso, tra i Cinque Stelle da un lato, e Forza Italia dall’altro. Ma se Gianfranco Miccichè ha difeso a spada tratta il suo candidato, parlando di “giustizia ad orologeria”, Musumeci in un post pubblicato sul suo profilo social, ripreso da una nota stampa diffusa ieri, ha ribadito la sua “vicinanza politica e istituzionale ai magistrati siciliani, specie a coloro che sono impegnati in indagini e processi di mafia e in procedimenti per reati contro la pubblica amministrazione che riguardano figure politiche di qualunque colore o schieramento”.
“Io non temo la contaminazione – scrive il leader di Diventerà Bellissima -. È la mia storia a parlare per me. Ecco perché mi fa sorridere la doppia morale dei vertici grillini. Una setta giustizialista con gli avversari – che considerano nemici – e garantista quando ci sono da blindare le poltrone dei loro amministratori indagati, da Livorno a Bagheria, passando per Roma. Sono i partiti, tutti i partiti, che debbono garantire candidati indiscutibili”.
“Mi preoccupa la presenza di persone che abbiamo denunciato, chiedendo l’intervento della Commissione Antimafia, – ha dichiarato questa mattina Giancarlo Cancelleri -. Ma quello che mi preoccupa di più è l’atteggiamento del candidato presidente del centrodestra, che era stato il promotore del Codice Etico in Commissione Antimafia. Il capo della coalizione avrebbe dovuto pretendere liste pulite in maniera forte”.
Cancelleri ha annunciato anche la richiesta d’intervento dell’OSCE per monitorare il corretto svolgimento delle elezioni, presidiare i seggi elettorali e contrastare il pericolo di voto di scambio. Gli fa eco Luigi Di Maio: “Nella lista di impresentabili che abbiamo presentato il sindaco di Priolo era in cima con 22 capi di imputazione. Siamo preoccupati per la libertà di voto, che potrebbe essere condizionata da questi soggetti”.
Il vice presidente della Camera lancia anche un appello a Rosi Bindi, presidente della Commissione Antimafia, affinchè velocizzi tutte le procedure per “partorire l’elenco degli impresentabili prima delle elezioni”.
Non si fa attendere la replica di Forza Italia, che attraverso Renato Brunetta risponde duramente alle accuse di Luigi di Maio e Giancarlo Cancelleri sulla necessità di un intervento dell’OSCE. “Dopo tutto quello che ha combinato il Movimento 5 stelle in Sicilia, e non solo, Di Maio ha ancora la faccia tosta di parlare? – dichiara il capogruppo di Forza Italia alla Camera in un’intervista a Radio Radicale -. Mi pare che i grillini abbiano avuto un po’ di inquisiti sulla faccenda delle firme false, proprio a Palermo, o mi sbaglio? La Sicilia è una grande terra che ha una cultura politica, non saranno certamente i 5 Stelle a dare lezioni di moralità agli altri”.
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