“Nel momento in cui la parola d’ordine è semplificare e avviare velocemente cantieri, cosa che in una regione come la Sicilia si traduce in sviluppo delle infrastrutture e nuovi posti di lavoro, purtroppo il primo ostacolo è il governo della Regione stessa”
Lo afferma il viceministro delle infrastrutture Giancarlo Cancelleri, in relazione ai disagi causati dal comma 5 dell’articolo 54 della Legge Urbanistica della regione Siciliana che dice che “i comuni dotati di strumenti urbanistici generali, i cui vincoli preordinati alla espropriazione sono decaduti per il trascorso periodo di efficacia, non possono procedere alla approvazione di varianti parziali riguardanti il verde agricolo, classificato come zona “E” dello strumento comunale, ad eccezione di quelle finalizzate alla realizzazione di opere pubbliche inserite nei programmi comunali…”
“Questo articolo, apparentemente innocuo, – commenta Cancelleri – sta bloccando opere per oltre mezzo miliardo di euro in Sicilia, perché nessuna opera pubblica nazionale, ad esempio quelle stradali e ferroviarie, vengono inserite nei programmi comunali. Perché mai, infatti, un sindaco dovrebbe prevedere una strada statale o una nuova ferrovia nei propri programmi comunali?”
“A causa di questo articolo – continua Cancelleri – c’è il rischio concreto che non si possa più fare un’opera pubblica in Sicilia, una tragedia che sta già producendo effetti negativi grandissimi. Ad oggi ad esempio, sono bloccati i lavori sul Lotto B5 dell’itinerario Nord-Sud fra Mistretta e Nicosia, per un valore di 120 milioni di euro. La Regione ha infatti espresso inizialmente parere contrario alla realizzazione dell’opera durante la conferenza dei servizi, poi, grazie all’intervento dell’Anas, quel parere è stato ritirato, ma il problema si riproporrà in seguito se la legge non verrà abrogata. A rischio anche il primo lotto della variante di Alcamo, per oltre 26 milioni di euro, il tratto B della strada statale Licodia Eubea-Libertina, per un valore di 205 milioni di euro e la variante Vittoria-Comiso per un valore di 164 milioni di euro, per quest’ultima c’è addirittura il pericolo di dover ricominciare tutto l’iter autorizzativo da capo, se entro il 28 dicembre, data di scadenza della conferenza dei servizi dell’opera, non si provvederà ad abrogare quel comma di legge. E c’è il rischio che l’elenco si allunghi”.
“E’ vergognoso – continua Cancelleri – tenere bloccati lavori per mezzo miliardo di euro e rimanere immobili di fronte a ripetuti solleciti. Ricordo ancora l’assessore Falcone che sulla Nord-Sud organizzava le marce contro Anas fino a pochi mesi fa, e le denunce del Presidente Musumeci a reti unificate: solo parole. La realtà, purtroppo è fatta di blocchi e perdite di denaro e opportunità. Quell’articolo deve essere abrogato prima del 28 dicembre altrimenti sarà un disastro”.
“La nostra regione – conclude il viceministro – deve mettere il turbo e sfruttare ogni opportunità perché dobbiamo recuperare il gap infrastrutturale rispetto al resto del Paese e dell’Europa. Arriveranno finanziamenti, ne arriveranno tanti, e bloccare opere e sviluppo per i mille cavilli che il governo Musumeci non è in grado di superare, potrebbe segnare l’ennesima sconfitta della Sicilia nella partita per il futuro”.
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