Cancelleri: “Colmeremo il gap infrastrutturale con il Recovery Plan”
ROMA (ITALPRESS) – “Credo che per molti aspetti il Recovery Plan sia l’ultima chance. Questa volta non possiamo mancare a un appuntamento importante con la storia e bisogna farsi trovare pronti. Servono però alcune precauzioni altrimenti, anche se saremo all’appuntamento, non saremo ben vestiti”. Lo ha detto Giancarlo Cancelleri, sottosegretario alle Infrastrutture e mobilità sostenibili, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica “Primo Piano” dell’Agenzia di Stampa Italpress.
“Sul Pnrr – ha spiegato Cancelleri – la fetta per le infrastrutture è enorme: per l’esattezza 48 miliardi. Più ulteriori risorse messe a disposizione da fondi europei fuori dal Pnrr, altri 40 miliardi. Stiamo intervenendo finalmente su storture del nostro paese che creavano un gap infrastrutturale e stiamo dando dignità ad alcuni territori”. Il sottosegretario ha parlato di “vari interventi molto importanti”, anche per i porti. “Stiamo dando al nostro paese – ha spiegato – un’immagine con standard europei ma soprattutto ci stiamo mettendo alla prova per gareggiare con i grandi”. “La burocrazia va messa al bando”, ha detto ricordando, tra l’altro, il decreto Semplificazioni e lo sblocco di opere che “servono all’Italia”.
Sulle norme anti-contagio “il governo secondo me – ha spiegato – si è spinto oltre quella che era l’indicazione del comitato tecnico-scientifico. Se avessimo seguito le indicazioni degli scienziati oggi non avremmo neanche dovuto aprire. Però il governo si rende conto che non c’è solo una questione lavorativa ma anche psicologica”. Per il sottosegretario “quella delle 22 è una misura temporanea”. “Verifichiamo come sta andando: se i numeri ci daranno ragione cominceremo a dilazionare”, ha detto.
In merito al Movimento 5 Stelle, Cancelleri ha dichiarato di essere “un sostenitore di un movimento guidato da Conte”. “Spero che faccia in fretta – ha aggiunto – perché secondo me questo movimento ha bisogno di un salto di qualità e di maturazione”. La piattaforma “è uno strumento enorme in quantità e qualità per fare esprimere gli iscritti” però “non possiamo ridurci alla cliccocrazia per scegliere candidati e ruoli perché così non scegliamo i più capaci”. Adesso quindi occorre che il movimento sia “suggestivo e affascini la maggior parte degli italiani in una sfida nuova. Mi piace molto – ha aggiunto – questa leadership a due che Conte e Letta possono intraprendere e portare avanti”.