Cronaca

Campofelice di Roccella, partono dopo 40 anni i lavori in contrada Acquacanna

A Campofelice di Roccella, nel Palermitano, una serie di movimenti franosi che si sono susseguiti negli ultimi decenni, ha reso impraticabile l’area di contrada Acquacanna adibita a parco urbano. Una situazione a dir poco paradossale se si considera la centralità e le potenzialità del versante, a nord del centro abitato. La Struttura contro il dissesto idrogeologico, che fa capo al governatore Nello Musumeci, è corsa ai ripari, pianificando e finanziando un intervento che restituirà ai residenti la piena e sicura fruibilità dei luoghi.

Bruciate anche stavolta le tappe: in un solo mese si è passati dalla pubblicazione della gara alla sua aggiudicazione. Ancora pochi giorni, quindi, e potrà finalmente aprire il cantiere. Gli Uffici diretti da Maurizio Croce hanno infatti definito tutte le procedure: a eseguire l’opera, in ragione di un ribasso del 29,9 per cento e per un importo di 740 mila euro, sarà la Demetra Lavori srl di Vallelunga Pratameno.

Il recupero dell’area seguirà adesso il countdown fissato dai tecnici, ma era importante risolvere una volta e per tutte una vicenda che, nel tempo, si è aggravata. E’ peraltro sufficiente affacciarsi alle inferriate della passeggiata di via Avvocato Cipolla per rendersene conto. L’impatto visivo è terrificante e non lascia spazio a interpretazioni: i gradoni della scalinata che attraversa il giardino sono sconnessi, come la pavimentazione ormai sepolta dalla vegetazione spontanea che ha preso il sopravvento sui muretti e sull’intero tracciato, proprio lì dove il cemento si confonde con gli arbusti in modo indistinto.

Alle origini dell’instabilità le frane e le infiltrazioni d’acqua sotterranee che si sono create un loro percorso sino alla statale 113. Le soluzioni progettuali prevedono un sistema di canalizzazione per regolarizzare il deflusso delle acque piovane. Verrà altresì realizzata, a valle, una grande paratia di contenimento e demolite le porzioni eccessivamente ammalorate. Le stradelle interne diverranno aree pedonabili in terra battuta. Recinzioni di pali di legno, infissi nel terreno, prenderanno il posto dei parapetti in calcestruzzo che, per larga parte, sono interessati da lesioni o fratture.

Redazione

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