Un operaio edile di 50 anni è morto a Campofelice di Roccella, nel Palermitano, investito dal crollo del muro di un’abitazione in ristrutturazione che si trova in via Madonnina di Gibilmanna.
Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, i sanitari del 118, carabinieri e personale dell’Asp.
La ditta stava eseguendo dei lavori di ristrutturazione di un immobile in campagna. L’operaio, originario di Lascari, è stato travolto dai blocchi di tufo che si sono sbriciolati e per lui non c’è stato nulla da fare. Sul luogo dell’incidente sta arrivando il medico legale e il magistrato di turno della procura di Termini Imerese.
“Una tragedia dietro l’altra, ormai è un continuo, oggi è una giornata che rattrista tutti. Neanche il tempo di portare a termine un’azione di sciopero per rivendicare più sicurezza e denunciare quanto accade ogni giorno nei cantieri edili. E già piangiamo un nuovo morto”.
Lo dice con sgomento il segretario generale della Fillea Cgil Palermo Piero Ceraulo anche perché l’ultimo morto sul lavoro, a Campofelice di Roccella, è Mario Cirincione, un operaio di 49 anni, iscritto alla Fillea Cgil, un militante che frequentava abitualmente le sedi sindacali e con il quale la Fillea aveva un rapporto stretto.
“Siamo senza parole. Esprimiamo innanzitutto il nostro dolore e la nostra vicinanza alla famiglia – dichiara Ceraulo – Di nuovo una tragedia in un cantiere privato, dove si stava intervenendo nella fase della messa in sicurezza del muro di recinzione di una villa in ristrutturazione, tra Campofelice e Lascari. Il muro è crollato e l’operaio è rimasto travolto. Adesso bisognerà capire se erano stati presi i dovuti accorgimenti e fatti i rodaggi necessari per capire in che condizioni si trovava il muro. Ci si interroga sulle misure di sicurezza adottate. Tutte domande che ci facciamo e vorremmo una riposta per capire la dinamica di questo tragico infortunio. Di sicuro l’operaio non ha avuto scampo”.
“Oggi abbiamo scioperato e la dimostrazione che la protesta era necessaria è esattamente quello che si è verificato oggi, la morte di un altro operaio nei cantieri palermitani, che lascia sgomenti e che impone a tutti di intervenire senza se e senza ma – aggiunge Ceraulo – E’ anche difficile da dire, ma per noi vale lo stesso principio, sia che si tratti di un morto, di due o di cinque: la reazione non può che essere la stessa. Chiederemo con forza il tavolo di monitaraggio. A questo punto andremo dal prefetto perché diventa fondamentale il tavolo su salute e sicurezza nei cantieri edili”.
Il bilancio della giornata di sciopero di Cgil e Uil, con le categorie degli edili e metalmeccanici, è stato positivo, con un’adesione del cento per cento nei grandi cantieri. Presidi con la partecipazione degli operai con gli striscioni #bastamortisullavoro si sono svolti al cantiere del Collettore fognario di Palermo, al cantiere dell’Anello Ferroviario in piazzetta della Pace, al cantiere Metro di viale Lazio Palermo, alle Cementerie di Isola delle Femmine, al cantiere del raddoppio ferroviario Ogliastrillo-Castelbuono al cantiere Rimed, centro biotecnologie di Carini. Al cantiere di piazzetta della Pace, hanno partecipato al sit-in e all’assemblea di Fillea e Feneal anche i segretari confederali.
“Il tema della sicurezza è caro ai lavoratori, lo sentono sulla propria pelle – prosegue Ceraulo – Anzi ci hanno detto che le 2 ore di sciopero non sono risolutive ma bisogna alzare il tiro e il livello del confronto col governo. E’ inaccettabile per noi, a proposito, la battuta del ministro Nordio, il suo no all’introduzione del reato di omicidio sul lavoro. E’ un’affermazione al di fuori di qualsiasi contesto di società civile”.
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