Campo Nomadi, continua l’emergenza: danni dopo il maltempo di ieri

Campo Nomadi. Continua lo stato di emergenza al Campo Nomadi della Favorita. Anche loro hanno subito ingenti danni in seguito all’ondata di maltempo che ha imperversato in questi giorni la Sicilia. Molte tettoie sono state divelte dalle case, soprattutto in lamiera, volando per diversi metri.

Piccoli parti di fabbricato sono crollate. Gli abitanti del Campo sono ancora in attesa di sapere quali saranno le loro sorti. Il campo aveva subito un sequestro di urgenza nel 2017, ad opera dei Vigili Urbani, ma il Gip non convalidò il sequestro per problemi tecnici legati alla stesura del verbale.

Da questo primo sequestro prese avvio un’inchiesta che permise di scoprire la grave situazione di pericolo in cui vivono queste persone tra discariche abusive e pericolosi allacci elettrici. Tanto che la Procura ha disposto, a distanza di un anno, un secondo sequestro, aggravatosi, questa volta, con l’omissione di atti d’ufficio per aver fatto trascorrere inutilmente un anno senza prendere alcun provvedimento.

La Procura ha nominato custode dell’area, Gabriele Marchese, il comandante dei Vigili Urbani. Il campo è diviso in due sottogruppi. Il primo gruppo è costituito da kosovari, che sono qui dal ’91. E’ costituito da circa 17 baracche. Il secondo sottogruppo è quello degli ortodossi, di cui sono rimaste circa 7/8 baracche. Provengono dalla Serbia.

Campo Nomadi Campo Nomadi Campo Nomadi Campo Nomadi

Campo nomadi: alloggi grazie al PonMetro

Entrambi sono in attesa di un alloggio da parte del Comune di Palermo, che dovrebbe sfruttare i soldi del PonMetro destinati a loro. Si parla di € 814.160,00 per percorsi di accompagnamento alla casa per le comunità emarginate (Rom, Sinti, Camminati).

Le azioni di intervento dovranno riguardare il superamento delle logiche che hanno determinato l’insediamento nei cosiddetti campi ROM, come unico luogo dove potere mantenere la propria identità e l’accompagnamento delle famiglie verso il trasferimento presso alloggi e percorsi personalizzati mirati all’integrazione socio lavorativa.

I nuclei familiari dovranno accettare di abbandonare gli insediamenti e di partecipare a percorsi di accompagnamento alla casa. Il portavoce della comunità del campo Nomadi, il Signor Di Brani, ha detto di essere fiducioso e di credere in Leoluca Orlando, in quanto hanno iniziato a fare alcune delle cose promesse a voce. Rimangono in attesa di sapere cosa dirà il giudice, che ha prorogato la decisione a Marzo/Aprile.