Dopo le 685 dosi arrivate tre giorni fa con le quali è iniziata la campagna vaccinale “dimostrativa” anche in Sicilia, da domani in poi comincerà la vera e propria prima fase della vaccinazione: le strutture sanitarie dell’Isola riceveranno 140mila fiale già pronte all’uso che serviranno a immunizzare chi lavora negli ospedali, gli operatori e gli ospiti delle residenze per anziani in linea con quanto stabilito nel piano nazionale.
In Sicilia sono stati individuati 33 hub in cui conservare le dosi ma in questa prima fase sarà Palermo la base operativa.
Dal 4 gennaio poi si entrerà nel vivo della campagna “quando dovremo far fronte ad un afflusso ben più consistente”, spiega il commissario straordinario per l’emergenza Covid a Palermo, Renato Costa che ieri si è vaccinato.
Intanto le prime 85 persone vaccinate il primo giorno (27 dicembre) stanno tutte bene : “Speriamo che l’adesione sia massiccia perché questa è l’arma più potente che abbiamo contro il virus” insiste Costa.
Ieri altre 200 persone hanno ricevuto il vaccino anti Covid nei quattro Centri di somministrazione allestiti a Palermo presso il Policlinico Giaccone e negli ospedali Civico, Villa Sofia-Cervello e Villa delle Ginestre.
Si dovrà mettere in campo una efficiente macchina organizzativa per poter far fronte alla sfida, quello che preoccupa al momento è la carenza di personale specializzato, ma la Protezione Civile e il comissario nazionale per l’emergenza hanno inserito una specifica norma nella legge di Stabilità per l’assunzione in tutta Italia di tredicimila infermieri e di tremila medici. “L’otto per cento di questi è destinato alla nostra regione – ha affermato l’assessore alla Salute, Ruggero Razza -. La Sicilia, come tutte le regioni italiane, attingerà al bando per rafforzare le squadre di vaccinazione”.
Dal primo lunedì del 2021 a Villa delle Ginestre saranno schierate una cinquantina di persone suddivise in sedici postazioni per vaccinare più di ventimila dipendenti dell’Asp di Palermo. “Potremmo riuscire a somministrare circa 250 vaccini all’ora considerando anche i tempi (circa 15 minuti, ndr) per monitorare eventuali reazioni allergiche” spiega Costa.
Adesso c’è da affrontare anche la questione dei medici no-vax e di tutti coloro che lavorano a stretto contatto con persone fragili che non intendono sottoporti al vaccino. La politica valuta l’ipotesi della obbligatorietà per alcune categorie che per le funzioni che svolgono potrebbero mettere a repentaglio la salute dei cittadini.
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