Cronaca

Cambia la mappa dei colori, la Sicilia resta arancione

L’unica promossa a questo giro è la Campania che torna in zona arancione, Puglia, Valle d’Aosta e Sardegna uniche Regioni ancora rosse mentre la Sicilia che ha rischiato grosso resta, almeno per questa settimana, in zona arancione.

Questa la nuova cartina dell’Italia a colori a partire da domani, lunedì 19 aprile, in seguito alle ordinanze firmate dal ministro della Salute Roberto Speranza e che registrano una lenta decrescita dell’epidemia, con l’indice Rt nazionale sceso a 0,85.

La prima ordinanza dispone il passaggio in zona arancione per la Campania, regione dove l’Rt è sceso sotto l’1. La seconda Ordinanza rinnova fino al 30 aprile la permanenza in zona rossa per le Regioni Puglia e Valle d’Aosta.

I provvedimenti fanno salve eventuali misure più restrittive già adottate sui territori. Tutte le altre regioni restano in arancione dal momento che l’ultimo decreto anti-Covid ha sospeso la fascia gialla.

C’è grande attesa intento per il 26 aprile, quando inizieranno le riaperture promesse dal governo per chi avrà i numeri da zona gialla. Fascia gialla in cui, a guardare i dati, potrebbero già rientrare 16 regioni: Lombardia, Piemonte, Toscana, Veneto, Lazio, Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Marche, Molise, Umbria, Provincia di Trento e Bolzano. Calabria e Sicilia invece presentano ancora numeri da arancione.

Cosa riapre dal 26 aprile

Intanto dal 26 riaprono tutte le scuole di ogni ordine e grado con lezioni in presenza nelle zone gialle e arancioni; in zona rossa è previsto un misto tra la didattica a distanza e in presenza. 

ristoranti potranno riaprire, sempre all’aperto, a pranzo e cena.

Riaprono anche museiteatricinemaspettacolieventi sportivi, piscine, palestre, fiere, congressi e parchi tematici.

Saranno consentiti anche gli spostamenti tra le regioni gialle. Dal 15 maggio possibile l’apertura delle piscine e dall’1 giugno le attività collegate alle palestre.

Resta il nodo degli spostamenti  tra regioni e l’accesso ad eventi. Tra le ipotesi in campo c’è quella di un’app con un codice Qr sul modello di quella israeliana, ma ci vorrà del tempo per attivarla; dal 26 potrebbe così bastare una certificazione che dimostri una delle 3 condizioni richieste: vaccinazione, test negativo, guarigione.

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Redazione

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