Dibattito aperto in aula sulla soppressione del call center dell’Ars. I lavoratori sono sostenuti da parecchi deputati come Figuccia, Vinciulo, Sorbello, Milazzo, La Rocca Ruvolo e tanti altri. La mozione firmata da 41 deputati all’Ars per mantenere in vita il call center dell’Ars evitando il licenziamento di 15 dipendenti della Mediterranea comunicazioni, la cooperativa che fornisce il servizio, è stata dichiarata irricevibile. Lo ha communicato il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone, affermando che tale decisione della presidenza consegue dal fatto che “si tratta di una materia di non pertinenza del governo, ma di pertinenza del consiglio di presidenza del parlamento, sarà dunque omesso il titolo della mozione, perché non pertinente”.
Il deputato Vincenzo Figuccia ha voluto leggere all’ Aula la lettera inviatagli dai ragazzi del call center dell’Ars. “Da mesi – legge Figuccia – non si fa che parlare dell’ormai famosissimo call center dell’Assemblea regionale della pietra dello scandalo, come se non ce ne fossero altri, dei centralino d’oro del call center come grandissimo spreco dell’Ars. Non vi viene un po’ da ridere? A noi sì. Il call center non è un’azienda inanimata, bensì è composta da un gruppo di giovani ragazzi, che qualcuno vuole includere tra la già enorme massa di disoccupati. Lavoriamo da lunedì al sabato dalle 7 alle 23, vigilia e feste comprese;collaboriamo con le commissioni con le quali lavoriamo; intratteniamo rapporti con gli assessorati rispondendo a circa 350 telefonate al giorno. Il tutto con mille euro al mese. Sottoliniamo questo non per screditare il nostro lavoro, che ci terremmo a mantenere, ma per rendere partecipi tutti coloro che non lo sanno. Vorremmo chiedere di riflettere sul tristissimo periodo che tutta la popolazione sta attraversando. Vi chiediamo di pensare a noi come a vostri figli che all’età media di trent’anni si si ritrovano senza lavoro e senza futuro. Ringraziano gli onorevoli che hanno preso parola durante la seduta dello scorso 26 giugno, ci hanno sostenuto e hanno elogiato il nostro lavoro con parole semplici. Un grazie anche a chi ci ha sostenuto senza prendere parola. Grazie anche al direttore della Mediterranea comunicazioni che ha sempre tenuto nei nostri confronti un comportamento rispettoso”.
Vincenzo Figuccia si è chiesto:”Come mai se i lavoratori del centralino guadagnano 1000 euro al mese, l’Ars dice che si risparmiano, tagliando il servizio per la spending review 800 mila euro? Non è chiaro perché questo servizio non si possa svolgere con 300 mila euro, leggiamo dunque gli atti che riguardano il servizio, come si è fatto con la formazione e vediamo cosa c’è dietro, invece di tagliare risorse umane”. Sono seguiti diversi interventi dei deputati che ritengono indispensabile il lavoro dei ragazzi del call center soprattutto quelli che si ritengono meno paludati di altri e trovano difficoltà a nuotare nei meandri degli assessorati e delle commissioni.
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