Califfati islamici jihadisti: pericolo per tutti

Fra le tante reminiscenze scolastiche, la fisica è quella materia che rende intelligibili e facilmente comprensibili le dinamiche dei fenomeni naturali. Una legge fondamentale è quella che regola la stabilità dei corpi se il loro peso è concentrato in un baricentro che cade sulla base d’appoggio. L’uso, come metafora, di questa legge fisica, è applicabile alle attività umane che debbono rispettare il loro equilibrio per non turbare il fenomeno causa ed effetto.

Detto questo non si entra nel merito delle posizioni ideologiche, religiose, culturali e politiche delle organizzazioni jihadiste dedicate al terrorismo come: Isis, Al Qaeda, Boko Harama e tante altre che commettono barbarie, eccidi e genocidi perché, nei loro assurdi e criminosi comportamenti non si avvisano gli estremi, anche labili, di capacità di dialogo. Infatti, fra le tante stranezze comportamentali del califfato jihadista Isis, c’è la minaccia esplicita, non sottotraccia, al nostro paese, di devastanti attentati se da solo, o con altre coalizioni, intraprende un intervento armato.

Ed allora, è legittimo chiedersi: come è possibile che Isis esercita il diritto delle minacce con fotomontaggi di bandiere nere che sventolano sul Colosseo e sull’obelisco di piazza San Pietro e con evocazione dei lupi solitari per commettere attentati e, contestualmente, diffida l’Italia ad intraprendere azioni di difesa che rientrano nell’ordine naturale delle cose ? Questa assurda e provocatoria pretesa ravvisa un inconcepibile comportamento che va al di là di ogni immaginazione e della regola sulle conflittualità, anche le più inutili e pretestuose, come quella in atto esistente.

Agli orrendi e raccapriccianti crimini commessi dai califfati Jihadisti bisogna dare, e subito, ferme e adeguate risposte con spiegamento di forze e di mezzi per stroncare le loro velleità di predominio sul piano religioso e politico. E’ necessario, e non più dilazionabile, nel tempo, una intesa fra le nazioni minacciate, sul piano militare, e non su quello diplomatico e politico, per la disarticolazione totale, non parziale, delle orde barbariche che hanno il maniacale progetto di destabilizzare gran parte del mondo. Questa è l’unica opzione: non ce ne sono altre !

Purtroppo, ormai, buona parte del territorio di alcuni paesi arabi, ricchi di risorse energetiche, sono sotto il controllo Jihadista. Un intervento della Nato, possibilmente sotto l’egida dell’Onu, se non ci sono divieti, è auspicabile al più presto.