PALERMO – Legambiente Sicilia esprime grande soddisfazione per la sentenza n. 1474 emessa dal TAR Palermo e depositata il 9 luglio 2013 con cui è stata dichiarata l’illegittimità del calendario venatorio 2012/2013 per mancanza del piano regionale faunistico, per assenza della valutazione ambientale strategica e della valutazione di incidenza, per violazione della normativa a tutela dei Siti di Importanza Comunitaria e delle Zone di Protezione Speciale.
Ma la sentenza emessa dal TAR Palermo, che si inserisce in un filone consolidato di pronunciamenti dei Giudici Amministrativi siciliani a difesa dell’ambiente e degli interessi collettivi, ha una portata storica sia perché riconosce la sussistenza di un interesse risarcitorio da parte delle associazioni ambientaliste per i danni causati alla fauna selvatica sia perché afferma l’assoluta prevalenza sull’interesse alla pratica della caccia degli interessi connessi alla protezione faunistico-ambientale i quali risultano forniti di protezione costituzionale e di tutela da parte del diritto dell’UE.
Il ricorso era stato presentato nell’agosto 2012 dalle associazioni ambientaliste Legambiente, Associazione Mediterranea per la Natura e LIPU, difese dagli avvocati Antonella Bonanno, Nicola Giudice, Corrado Giuliano e Giovanni Crosta.
La Regione è stata condannata anche a pagare le spese di giudizio e legali, quantificate in oltre 5.000 euro.
“Siamo estremamente soddisfatti – dichiara Angelo Dimarca Responsabile Regionale Conservazione Natura di Legambiente Sicilia – anche perché l’enensima sentenza del TAR Palermo, unitamente quelle emsse in precedenza dal Consiglio di Giustizia Amministrativa, per le argomentazioni ed i richiami a principi giuridici importanti, costituisce la definitiva censura nei confronti della Regione che da anni evita di dare integrale attuazione alla normativa in materia di tutela della fauna e regolamentazione dell’attività venatoria. Siamo anche soddisfatti perché è stata definitivamente sconfessata su tutta la linea l’azione dell’Assessorato Regionale alle Risorse Agricole che da anni ha sposato le posizioni della parte più oltranzista, ancorch’è estremamente minoritaria, del mondo venatorio, disconoscendo le stesse critiche sollevate dalle più autorevoli associazioni venatorie di livello nazionale”.
Legambiente si attende ora una radicale, decisa e definitiva inversione di rotta da parte della Regione a partire dall’immediata emanazione del Piano regionale faunistico venatorio nel rispetto delle prescrizioni in materia ambientale già fissate dall’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente ad agosto del 2012 e rimaste colpevolmente e volutamente inapplicate.
Legambiente preannuncia che nei prossimi giorni presenterà il ricorso contro il calendario venatorio 2013/2014 recentemente emanato dall’Assessore Regionale alle Risorse Agricole Dario Cartabellotta, ancora una volta disattendendo sentenze, leggi e pareri dell’ ISPRA-Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, il peggiore calendario venatorio emanato negli ultimi anni.
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