Caldo: Coldiretti, la mappa dei danni regione per regione

Roma, 14 ago – Stilata da Coldiretti la mappa dei danni provocati nei campi dal caldo e dalla siccita’. Veneto: sono piu’ di 350mila gli ettari in forte sofferenza, con perdite che vanno dal 20 al…

{jumi [code/google200x200.html] }

di redazione

Roma, 14 ago – Stilata da Coldiretti la mappa dei danni provocati nei campi dal caldo e dalla siccita’. Veneto: sono piu’ di 350mila gli ettari in forte sofferenza, con perdite che vanno dal 20 all’80 per cento della produzione a seconda delle zone e delle colture.L’intera superficie agricola delle province di Rovigo e Venezia risulta colpita mentre in quella di Padova la perdita media per l’intera provincia e’ nettamente superiore al 30 per cento, con punte che arrivano anche al 100 per cento nelle zone non irrigate della Bassa Padovana con una prima stima dei danni per la provincia che si attesta sui 130 milioni di euro, senza considerare l’indotto, secondo la Coldiretti.

Quello che sta vivendo il Veneto e’ un problema non solo ambientale – spiega Coldiretti – ma anche economico con il calo delle rese stimato in oltre 7 milioni di quintali (rispetto ai 10 preventivati) per il granoturco e la soia intorno ai 560 mila quintali (esattamente la meta’ delle stime iniziali). Per una regione zootecnica come il Veneto la situazione dovrebbe reggere in quanto nelle roccaforti dell’allevamento bovino, in particolare da carne (comparto a cui e’ indirizzato il 40% della produzione cerealicola) si collocano i comprensori irrigui dove si e’ salvata la produzione di silo mais attraverso l’irrigazione. Non sara’ cosi per le aziende della bassa pianura che dovranno vedersela con il secco in quando non dotate di sistemi irrigui efficienti: pesera’ su di loro un probabile dimezzamento delle scorte – conclude Coldiretti – e quindi la necessita’ di procacciarsi i foraggi sul mercato con un ovvio rimbalzo sui prezzi e costi di produzione maggiori. Piemonte: le scarse precipitazioni estive stanno destando fortissime preoccupazioni tra gli imprenditori agricoli della Coldiretti piemontese. In molti alpeggi delle Province di Cuneo e Torino sono esaurite le risorse foraggere. Molti malgari sono costretti a decidere se demonticare in anticipo o acquistare e trasportare in alpe foraggio con costi elevatissimi in alcune malghe, come nel caso di Ormea (Cn), scarseggia addirittura l’acqua tant’e’ che questa viene rifornita con autobotti dei vigili del fuoco e della protezione civile Inoltre, la demonticazione anticipata provoca il mancato rispetto dei periodi minimi di pascolamento richiesto per accedere ai contributi comunitari PAC e PSR previsti espressamente per l’attivita’ di alpeggio.La siccita’ preoccupa gli agricoltori anche a Vercelli e Biella. Caldo torrido e mancanza di acqua stanno compromettendo il raccolto di migliaia di ettari di terreno coltivato. Torna piu’ che mai attuale il tema dell’ampliamento dell’invaso in Valsessera, ritenuto strettamente necessario da Coldiretti Vercelli e Biella.

La carenza d’acqua si puo’ colmare solo realizzando infrastrutture di contenimento dell’acqua nel periodo primaverile per cederla in estate alla pianura. E’ evidente che queste opere debbono essere realizzate a basse impatto ambientale. Per questo serve una progettualita’ ampia e condivisa che le istituzioni non hanno sinora saputo proporre. Lombardia: Raccolti di mais e pomodoro tagliati di oltre il 20 per cento e bolletta carburante piu’ salata per colpa della necessita’ di irrigare per combattere la siccita’. Per salvare campi e raccolti – spiega la Coldiretti- gli agricoltori sono costretti a usare a pieno regime le pompe per pescare l’acqua dai canali e irrigare e cosi’ il consumo di gasolio e’ aumentato del 30 per cento rispetto alle medie degli scorsi anni. Per questo – scrive la Coldiretti in una lettera inviata alla Provincia di Lodi – il personale degli uffici CAA (centri di assistenza agricola) delle zone piu’ interessate dagli eventi sopra citati, provvedera’ ad emettere, alle aziende richiedenti, assegnazioni straordinarie di carburante agricolo al fine di non compromettere ulteriormente la produzione. Si tratta di costi in piu’ le aziende agricole non solo sul fronte della quantita’ ma anche sul fronte del prezzo. Emilia Romagna. A soffrire sono stati soprattutto i settori del mais, del pomodoro da industria e il comparto ortofrutticolo secondo quanto emerso nel corso di una apposita riunione della consulta agricola regionale. Il lungo periodo di siccita’, iniziato lo scorso novembre, combinato alla alte temperature del clima per periodi prolungati hanno compromesso una parte rilevante delle colture, soprattutto a Nord della via Emilia, in provincia di Ferrara e Bologna, con perdite fino al 100 per cento del raccolto. Abruzzo: in difficolta’ soprattutto le coltivazioni del Fucino dove si registra una riduzione dei raccolti per gli ortaggi dove non e’ stato possibile irrigare con un calo del 30 per cento della produzione di finocchi, radicchi e carote.Tra le priorita’ segnalate dalla Coldiretti la necessita’ di ammodernare il sistema di irrigazione.red/mpd