Calcio-scommesse: Serie A e B nella bufera

Il ciclone calcio-scommesse coinvolgerebbe anche diverse partite di Serie A, ulteriori provvedimenti restrittivi sono stati eseguito dalla Polizia a calciatori e a soggetti vicini all’ambiente sportivo.

di redazione

Il ciclone calcio-scommesse coinvolgerebbe anche diverse partite di Serie A. I destinatari dei provvedimenti restrittivi, dell’operazione odierna condotta dalla Polizia di Stato, sono Angelo IACOVELLI, di anni 44, soggetto barese vicino agli ambienti sportivi del BARI calcio e Mario CASSANO, di anni 29, portiere del PIACENZA calcio (Lega Pro –I^Div.), già compagno di squadra ed amico dei calciatori Carlo GERVASONI e Alessandro ZAMPERINI (entrambi arrestati lo scorso dicembre quali referenti italiani per l’ organizzazione internazionale)

L’operazione costituisce un passaggio ulteriore dell’inchiesta, conclusasi, nelle due fasi precedenti, con la cattura di 33 altri indagati, tra i quali gli ex calciatori “Beppe” SIGNORI e Luigi SARTOR e gli altri giocatori professionistici Cristiano DONI, Carlo GERVASONI, Filippo CAROBBIO, Marco PAOLONI, nonché Vincenzo SOMMESE e Marco MICOLUCCI.

IACOVELLI sarebbe coinvolto nel tentativo di manipolazione di almeno 4 partite del campionato di calcio 2010/2011 di Serie A del BARI calcio (Milan-Bari, Bari-Sampdoria, Bari-Roma e Palermo-Bari disputatesi nel marzo e nel maggio 2011). CASSANO, invece, dovrà rispondere dell’ alterazione di altri 4 incontri dei campionati di serie B 2010-2011 e 2008-2009 (Piacenza-Albinoleffe, Atalanta-Piacenza, Siena-Piacenza della scorsa stagione e Piacenza-Mantova del 2008-2009).

Le attività investigative, peraltro, hanno svelato il ruolo di Angelo IACOVELLI, che sarebbe stato quello di “anello” di collegamento tra i referenti balcanici dell’organizzazione (ILIEVSKI e GEGIC, attualmente latitanti) ed i calciatori del BARI, avvicinati negli alberghi dei ritiri pre-partita, per definire gli accordi illeciti finalizzati all’alterazione di diverse partite dello scorso campionato di serie A.

Per conto del gruppo criminale transnazionale, i due arrestati avrebbero agito, a vario titolo, come referenti del sodalizio sul territorio italiano per “truccare” le partite di calcio.