di Daniele Di Frangia
Poco da salvare nel pomeriggio del “Nereo Rocco” di Trieste. Il Catania esce battuto da un discreto Cagliari, avversario che poteva essere tranquillamente alla portata degli etnei. Gara brutta, giocata a basso ritmo soprattutto dal Catania. Calo di tensione, testa già al derby o scorie della vicenda Lo Monaco? Probabilmente non è nessuno di questi il vero motivo ma potrebbe stare nelle assenze della squadra. Difficile rinunciare contemporaneamente a Carrizo, Legrottaglie, Almiron, Izco e Barrientos per Montella. Tutti cardini dei rossazzurri e tutti sin qui autori di una grande stagione. Chi è stato in campo non è riuscito a sostituire degnamente chi era fuori. Ma anche titolari che finora si sono ben distinti hanno steccato la gara. Primo tempo scialbo con vantaggio di Thiago Ribeiro su destro non irresistibile e il giovane Terracciano sorpreso sul suo palo. Le poche occasioni create dal Catania venivano sprecate malamente da Bergessio. Nella ripresa l’aeroplanino provava a cambiare il match. Dentro Lanzafame per un impalpabile Gomez ma la fragile retroguardia etnea veniva sconquassata dal ciclone Ibarbo. Il colombiano già in gol all’andata tagliava a fettine la difesa rossazzurra e serviva prima Pinilla per il raddoppio, poi segnava lui il 3-0 dopo un’azione rocambolesca. Finale 3-0 secco, punteggio pesante e non accettato da Montella che definiva i suoi “pigri e leggeri”. Al “Barbera” servirà un altro Catania.
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