CACCIA: AIELLO, LEGITTIMO IL CALENDARIO VENATORIO 2012-2013

Regione Sicilia

“E’ necessario chiarire che il
piano faunistico e venatorio non serve altro che a dividere il
territorio regionale in tre parti: una destinata agli ambiti
territoriali di caccia; una alle Aziende f…

Regione Sicilia

di redazione

“E’ necessario chiarire che il
piano faunistico e venatorio non serve altro che a dividere il
territorio regionale in tre parti: una destinata agli ambiti
territoriali di caccia; una alle Aziende faunistico, venatorie e
agrovenatorie; e una terza declinata a protezione della fauna
attraverso le oasi, i parchi e le riserve naturali. La legge 157
prevede che il Piano sia revisionato ogni cinque anni, decorso
tale periodo si possono apportare eventuali modifiche. Questo non
significa che, trascorsi i cinque anni, decadono gli ambiti di
caccia, le aziende faunistico e venatorie, e soprattutto le zone
di protezione, che invece restano costituite e funzionanti”.
Replica cosi’ l’assessore regionale per le Risorse agricole e
alimentari, Francesco Aiello, alla denuncia dell’illegittimita’
del calendario venatorio 2012-2013, in cui si autorizza la caccia
in Sicilia a partire dal primo settembre, anche nei siti della
rete Natura 2000.
“Anche il Piano regionale delle riserve e dei parchi – ricorda
Aiello – promulgato nel 1991, ha validita’ quinquennale e non e’
stato mai rifatto. Ma mai nessuno ha pensato che di conseguenza
dovessero decadere i parchi e le riserve previsti dal Piano”.
Quanto alla caccia nei siti della rete Natura 2000, Aiello spiega
che “rispetto all’anno scorso, in cui il divieto era sancito dalle
decisioni del Tar di Palermo, quest’anno ci sono i Piani di
gestione, predisposti dagli enti gestori e approvati
dall’assessorato del Territorio e dell’Ambiente che prevedono la
possibilita’ di cacciare nei limiti consentiti dalla legge. Tra
l’altro, il Cga ha annullato la decisione del Tar, dichiarando
inammissibile il ricorso di Legambiente e delle altre
associazioni”.
E’ stato contestato all’amministrazione anche di aver disatteso
il parere dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca
ambientale (Ispra). “Ebbene – precisa l’assessore – bisogna
intanto chiarire che tale parere non e’ vincolante. In ogni caso,
per alcuni punti disattesi l’assessorato ha spiegato le ragioni
richiamando puntualmente riferimenti scientifici”.
sts/fdp
231552 Ago 12 NNNN