Busta paga, chi lavora qui la vedrà diminuire e non potrà farci nulla: la Meloni purtroppo ha deciso
Le nuove modalità introdotte portano con sé sia opportunità che sfide per i lavoratori italiani.
Il DDL di Bilancio 2025 prevede molte novità che avranno un effetto diretto sulla busta paga a partire da gennaio 2025. Innanzitutto, un taglio del cuneo fiscale, con un meccanismo basato su un’indennità e una nuova detrazione, oltre che all’esonero contributivo anche per le lavoratrici madri titolari di reddito di lavoro autonomo.
Tra le novità attese vi è quella relativa al taglio del cuneo fiscale con l’assenza della proroga inerente all’esonero della contribuzione a carico del lavoratore dipendente sulla quota IVS dell’INPS e la sostituzione con un nuovo meccanismo teso a ridurre il peso fiscale.
Questo meccanismo sarà basato sul riconoscimento di una somma, determinata applicando una specifica percentuale al reddito di lavoro dipendente, per i lavoratori con reddito complessivo non superiore a 20.000 euro; una nuova detrazione dall’IRPEF lorda di importo variabile per i lavoratori con reddito complessivo superiore a 20.000 euro e fino a 40.000 euro.
Le nuove modalità introdotte portano con sé sia opportunità che sfide per i lavoratori italiani. Secondo le stime elaborate dalla Fondazione Nazionale Commercialisti, coloro che dispongono di uno stipendio lordo di circa 40.000 euro potrebbero vedere incrementi positivi nel loro netto mensile. Ad altri, però, la busta paga potrebbe diminuire.
Bilancio meno favorevole
Per chi percepisce redditi compresi tra 30.000 e 35.000 euro, il bilancio potrebbe risultare meno favorevole, con una potenziale perdita stimata tra i 100 e i 183 euro rispetto all’anno precedente.
Questo scenario di cambiamento si arricchisce ulteriormente se consideriamo le possibili modifiche future all’IRPEF. L’attuale Legge di Bilancio propone la conferma delle tre aliquote fiscali, tuttavia, grazie alle risorse derivanti da un possibile riesame del concordato preventivo biennale, potrebbero emergere nuove opportunità di intervento.
Le prossime novità
Una delle ipotesi più discusse è la riduzione di un punto percentuale dell’aliquota del secondo scaglione, scenario reso possibile dal recupero di 1,3 miliardi di euro attraverso il patto Fisco-contribuenti.
In un contesto in continua evoluzione, i lavoratori italiani devono prepararsi a navigare tra nuovi calcoli e possibili adattamenti fiscali, cercando di comprendere appieno come queste modifiche incideranno sul loro potere d’acquisto nel 2025.