La nuova pubblicità Motta fa discutere. Il nuovo spot pubblicitario del celebre cornetto Buondì, pubblicato anche sulla pagina Facebook dell’azienda, ha sollevato molte polemiche. In molti hanno raccontato che i figli piccoli, davanti alla tv, sono rimasti colpiti dal finale “violento” della pubblicità e che alcuni di loro si sono messi anche a piangere.
Dopo le migliaia di reazioni negative, maggiormente provenienti da genitori italiani, i responsabili della comunicazione dell’azienda hanno diffuso le immagini del backstage dello spot e hanno cercato di rispondere ad ogni utente, difendendo la propria campagna pubblicitaria. Come accade spesso negli ultimi tempi, l’Italia si scopre social e paladina delle battaglie frivole.
Tra i molti commenti, però, c’è anche chi ha apprezzato lo spot. “Non riesco a smettere di ridere”, confessa Giuseppe, fan della pagina. Per fare un dispetto ai molti critici, Marco scrive che andrà al supermercato a comprarne 20 scatole “per regalare una merendina a tutti quelli che non hanno colto l’ironia”.
La polemica, però, non è destinata a finire. In un sequel della pubblicità della Motta, anche il padre della bambina, dopo un dialogo simile a quello andato in scena poco prima tra la mamma e la piccola, viene schiacciato da un meteorite. Questa volta, a sparire dallo schermo, è anche la protagonista.
Contro lo spot, oltre alla web, si è schierata anche l’Associazione cattolica dei telespettatori. Il presidente Massimiliano Padula si è lamentato del “cattivo gusto dei pubblicitari nel raccontare un momento importante di relazione familiare come quello tra madre e figlia”. Ha annunciato, poi, che l’Aiart farà una comunicazione all’Istituto di auto-disciplina pubblicitaria, all’Agcom e alla Rai affinché valutino se contenuti del genere possano essere trasmessi in qualunque orario del giorno.
Alla domanda “cosa vi ha ispirato durante l’ideazione?”, risponde Alessandro Orlandi, direttore creativo dell’agenzia “Saatchi & Saatchi”: “Abbiamo usato un’ironia tipica del web, ci siamo messi in discussione perché la tv è diventata vecchia, anche per colpa di noi pubblicitari. Bisognava scagliarsi contro l’idea di famiglia mostrata finora”. “Ha vinto il non-sense”, queste sono le parole che spiegano la scelta dell’asteroide come elemento di comicità.
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