PARMA (ITALPRESS) – A distanza di vent’anni Gianluigi Buffon torna a vestire la maglia del Parma, il club in cui è cresciuto consacrandosi ad alti livelli, per chiudere un cerchio aperto nel novembre del ’95. “Con questa scelta, l’unico messaggio che ho dato a me stesso, e non agli altri, è quella di conoscermi profondamente e sapere che se non ho coinvolgimento emotivo in quello che faccio, le cose non mi riescono perfettamente bene come sono abituato. Ho pensato 20 giorni tra le opportunità che avevo, finché in una giornata mi è salito come uno starnuto, ho mandato un messaggio a mia moglie e le ho detto che saremmo andati a Parma.
Lei non se lo aspettava, ma si fida di me e delle mie sensazioni. Avevo bisogno di una ventina di giorni per ricaricare le pile e fare la scelta che poteva emozionarmi di più” le parole del portiere. “Sapevo quello che mi poteva regalare il Parma, qualcosa che nessun’altra squadra poteva darmi. Sono felice dell’affetto della gente, rivedere certi posti mi fa sentire a casa. E’ un posto al quale voglio tanto bene”.
“Come e’ nata l’idea di venire qui? E’ nata giorno dopo giorno. Col presidente avevamo parlato a fine gara con la Juventus, ma di altre cose, e chiudendo mi disse ‘Ci verresti al Parma?’, io risposi ‘Non so se riesco a fare la B, non volevo illuderlo’. Poi quando sono tornato negli spogliatoi dissi ai dirigenti della Juve che ero felice che il Parma fosse finito nella mani di Krause, ha un progetto importante. Questa cosa qui mi ha messo di buon umore e ho iniziato a riflettere su un possibile ritorno. Se ho rifiutato un’offerta del Barcellona per fare il secondo? Ho avuto due importanti opportunità, ma non mi andava più di fare il secondo, l’ho fatto alla Juventus per il legame che c’era” ha detto Buffon.
“Contratto biennale? Al Parma c’è serietà e progettualità per poter costruire qualcosa di importante. Parma dopo Milan, Inter e Juve e’ la quarta per trofei e la sedicesima in Europa. Sta vivendo un momento difficolta’ ma puo’ avere futuro importante”. Sulla possibilita’ di una sua convocazione per il mondiale del 2022, Buffon e’ chiaro: “E’ un obiettivo, un sogno, al quale però non penso. C’è un ct (Roberto Mancini, ndr) con un gruppo da portare avanti e scelte da fare, non bisogna disturbarlo. La sfida che lancio a me stesso è questa. Se dovessi arrivarci bene, altrimenti il resto conterà poco”.
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