TOKYO (GIAPPONE) (ITALPRESS) – Salgono a tredici le medaglie azzurre alla Paralimpiade di Tokyo 2020. La campionessa del mondo in carica Sara Morganti, in sella a Royal Delight, ha conquistato il bronzo nel paradressage grado I, prendendosi la rivincita per l’amara avventura di Rio 2016, quando non poté partecipare ai Giochi in terra carioca perché il suo cavallo non aveva passato la visita veterinaria. “Sono felicissimo, perché la nostra ‘regina’ Sara Morganti ha dimostrato ancora una volta di essere una campionessa incredibile”, ha commentato il presidente della Fise, Marco Di Paola.
Emozionata, anzi incredula la quarantacinquenne toscana che ha regalato la prima medaglia nella storia dell’equitazione alla Paralimpiade: “Ci speravo, ma non ci credo ancora. Era un sogno che avevo da sempre e sapevo che Trunnell e Snikus in questo momento stavano facendo registrare punteggi molto alti. Voglio dedicare questa medaglia a mio marito, alla mia famiglia, ai miei tecnici e a tutti i professionisti che mi aiutano a tenere in forma me e i miei cavalli. Che onore vedere anche Valentina Vezzali sugli spalti”. Il sottosegretario di Stato ha risposto così: “Che bella gara che hai fatto, complimenti, ma voglio incontrarti a Roma per parlare a lungo, il presidente Ipc Andrew Parsons mi ha parlato benissimo di te”. Grande soddisfazione anche per il presidente del Cip, Luca Pancalli, presente sugli spalti: “È stata scritta un’altra pagina storica dello sport italiano, un bronzo che ha la lucentezza del metallo più prezioso. Atleta fantastica, donna di sport e portatrice sana dei più alti valori del paralimpismo”.
L’altra gioia di giornata è arrivata ancora dall’Aquatics Centre, dove Carlotta Gilli ha conquistato la terza medaglia in tre giorni. La ventenne nuotatrice di Moncalieri (in provincia di Torino) si è messa al collo l’argento, chiudendo seconda nei 400 stile libero S13 (4’26″14) alle spalle dell’ucraina Anna Stetsenko (4’23″92). “Dopo la vittoria nei 100 delfino mi sono tolta un grosso peso perché volevo tornare a casa con almeno un oro – esulta – Non ho ancora capito adesso cosa ho fatto, ma è normale. Un mio grandissimo sogno adesso sarebbe di entrare a tutti gli effetti nel gruppo sportivo della Polizia ed essere arruolata come gli atleti olimpici. Credo sia una cosa fondamentale e giusta anche per noi paralimpici, perché siamo atleti come tutti gli altri”. Domani fari puntati sul Makuhari Messe: nella gara femminile di fioretto Categoria B toccherà a Bebe Vio.
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