È successo, per esempio, che Alessio Alesci (Cosa Nostra), arrestato perché ritenuto, dalla Dda di Messina, uno dei nuovi boss mafiosi del sanguinario clan di Barcellona Pozzo di Gotto, molto spregiudicato su Facebook, pubblica frasi del tipo «dagli infami guardati sempre», o ancora «il rispetto si guadagna da bambino e va curato quando sei grande», oppure «meglio un amico delinquente che un carabiniere invadente». E tanti altri. Sempre in Sicilia un altro caso è quello del capomafia di Vittoria (Ragusa), secondo la DNA, Gionbattista Ventura che sul suo profilo pubblica un post contro il Commissario della Polizia della cittadina ragusana, Saro Amarù, dicendo: «ricordati che siamo 3 a 0 per me, non mi puoi fare niente (…) ma u tiempu nun si scanta ne dei lampi e neanche dei tuoni». O ancora, sul profilo del figlio (Angelo Ventura detto «u checco», uscito il giorno prima dal carcere, «Attenti al cane» con una foto accanto di un Carabiniere.
E così anche altri esempi di soggetti che insultano e minacciano appartenenti a organizzazioni criminali della Camorra e ‘Ndrangheta.
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