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di redazione
E’ già passata più di una settimana da quel tragico giorno e ancora stentiamo a crederci. E’ difficile convivere con l’idea di non rivederti mai più, di non poterti mai più abbracciare. Comincia così la lettera degli amici di Giuseppe Mignano -il giovane trovato morto la mattina del 4 settembre sulla scogliera di Terrasini- che hanno deciso di rompere il silenzio per difendere la memoria del loro amico. Stiamo male -scrivono- quando sentiamo o quando leggiamo affermazioni false su Giuseppe, troppo fango è stato gettato addosso a lui, ad azionare la macchina infernale della diffamazione sono stati per primi giornali e giornalisti che hanno ascoltato e dato credito a ‘soggetti’che fingendo di conoscere Giuseppe hanno fatto affermazioni gravissime sul suo conto e non abbiamo paura -dicono- di essere smentiti. Ed ancora è stato scritto che ‘Giuseppe non aveva amici’, falso anche questo. Dove eravate il giorno dei funerali’ Quando tutta Borgetto si è stretta attorno alla bara di Giuseppe, quando decine di ragazzi hanno indossato una maglia con stampata la fotografia di Giuseppe, ecco, Giuseppe aveva decine di amici, non era solo, né tantomeno aveva problemi psichici, certo un periodo buio nella vita possiamo attraversarlo tutti, ma da qui a far passare il nostro amico per un depresso… vi invitiamo a visitare il profilo facebook di Giuseppe Mignano, ancora attivo, dove sono pubblicate diverse sue fotografie, è in compagnia di amici, è sorridente e felice, sì lui era felice di vivere e non aveva alcuna mania suicida. Quindi cari pseudo investigatori privati, cambiate mestiere e per favore evitate di diffondere notizie infondate ed evitate di ascoltare chi Giuseppe non lo conosceva. Il nostro Peppone -si legge ancora nella lettera- era pieno di vita, si comportava bene con tutti, era un buono, compassionevole nei confronti di chi si trovava in difficoltà, tanto da coinvolgere tutti noi a marzo scorso nella realizzazione di una mensa di San Giuseppe, che a Borgetto vengono allestite per aiutare i bambini bisognosi, poveri. Lui era contento di poter rendersi utile per il prossimo, era un ragazzo dai sani principi, cresciuto in una famiglia per bene, affiatata , unita. Troppi ricordi ci legano al nostro amico, nessuno potrà mai colmare il vuoto lasciato dalla sua scomparsa; per noi, per gli amici, quelli che veramente lo conoscevamo è difficile dimenticare il suo sorriso, la sua ironia, la battuta sempre pronta. Per noi Peppone è stato un fratello e non permetteremo a nessuno di infangare ulteriormente il suo nome. Lui è il nostro angelo custode.
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