Roma – Anche i cassintegrati e i percettori di indennita’ di mobilita’ e disoccupazione riceveranno il Bonus Irpef da 80 euro. E’ quanto prevede una circolare dell’Agenzia delle Entrate che risponde ai dubbi su beneficiari, calcoli e modalita’ di erogazione del bonus. Fuori dal conto restano le somme percepite a titolo di incremento della produttivita’ che godono di un’imposta sostitutiva al 10%.
Di regola il bonus riguarda tutti coloro che hanno un lavoro dipendente (pubblico o privato) ed esclude quindi lavoratori autonomi, pensionati e il popolo delle partite Iva.
IL BONUS, nella misura di 80 euro netti mensili da maggio fino a dicembre (quindi in totale 640 euro per il 2014 e poco più di 53 se suddivisi sui dodici mesi dell’anno) sarà incassato da chi ha un reddito lordo annuo fino a 24mila euro. Da 24 a 26mila, invece, decresce in base alla formula «640 x (26.000-reddito)/2.000» fino ad azzerarsi. Il reddito annuo contempla tutti i guadagni conseguiti, anche sommando più datori di lavoro o emolumenti da collaborazioni, escluso solo il reddito della prima casa, del resto già esentato dall’applicazione dell’Irpef.
A PERCEPIRE il bonus saranno non solo i lavoratori dipendenti, con un contratto a termine o indeterminato, ma anche soci di cooperative, percettori di borse di studio, premi o sussidi per fini sempre di studio o di tirocinio e chi riceve compensi per collaborazioni coordinate o continuative, lavori socialmente utili o ha una retribuzione come religioso. Tutti, ovviamente, devono rientrare nel limite di reddito stabilito.
Per ottenere il bonus non vanno presentate domande ma l’attribuzione in busta paga sarà fatta automaticamente dal datore di lavoro fin dal salario o stipendio di maggio, solitamente pagato a fine mese o entro i primi dieci giorni di giugno.
Qualora il datore di lavoro, per motivi tecnici, non riesca a inserire il bonus nella prima busta paga in pagamento, dovrà versarlo nella successiva, compresi gli arretrati.
Ma non sono tutte rose e fiori, a sorridere di meno solo coloro che hanno il coniuge a carico. Di fatto la nuova legge prevede che ad essi vengano tolte le detrazioni per il coniuge a carico che valgono circa 65 euro al mese, vanificando di fatto l’aumento di 80 euro in busta paga (ne restano solo 15).
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