Cronaca

Bomba a mano in valigia all’aeroporto di Palermo: “L’ho trovata a San Vito”

Regole sui bagagli, passeggeri sul piede di guerra - fonte pexels - sicilianews24.itRegole sui bagagli, passeggeri sul piede di guerra - fonte pexels - sicilianews24.it

Una vacanza in Sicilia che poteva finire in modo tragico per una turista francese di 23 anni. La giovane, al momento dell’imbarco all’aeroporto Falcone-Borsellino di Palermo, è stata fermata con un “souvenir” a dir poco singolare: una bomba a mano risalente alla Seconda guerra mondiale, ancora attiva.

Il controllo in aeroporto e la scoperta dell’ordigno

La ragazza ha superato senza problemi il metal detector, ma la sua valigia ha attirato l’attenzione degli addetti alla sicurezza. Sul monitor ai raggi X è apparso un oggetto inequivocabile: una granata, la cui forma e struttura hanno immediatamente fatto scattare l’allarme.

Gli agenti della sicurezza hanno attivato il Piano Leonardo Da Vinci, procedura d’emergenza prevista in caso di rinvenimento di esplosivi, e l’area è stata rapidamente messa in sicurezza. Gli artificieri hanno confermato che si trattava di un ordigno bellico ancora funzionante, che è stato poi fatto brillare in un’area controllata.

Il ritrovamento sulla spiaggia e la “geniale” idea del souvenir

Interrogata dalla polizia, la giovane ha spiegato di aver trovato la bomba sulla spiaggia di San Vito Lo Capo, in provincia di Trapani. Attratta dal fascino storico dell’oggetto, e forse anche dal fatto che fosse di fabbricazione francese,ha deciso di portarsela con sé come ricordo della vacanza.

Dopo averla tenuta per alcuni giorni nella sua stanza d’albergo, ha pensato bene di infilarla in valigia per riportarla in patria in aereo, probabilmente convinta che si trattasse di un semplice reperto inoffensivo. Ignorava, però, che l’oggetto fosse ancora in grado di esplodere.

Denuncia e conseguenze legali

Oltre allo spavento generale e all’intervento delle forze dell’ordine, la giovane è stata denunciata per detenzione e trasporto illecito di materiale esplosivo. La vicenda si è conclusa senza danni, ma ha messo in luce ancora una volta l’importanza della prudenza – e del buon senso – quando si ha a che fare con oggetti sconosciuti, soprattutto se potenzialmente pericolosi.

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