Sindaco Corrado Bonfanti, Noto vivrà il 24 ottobre un evento unico. Che non ha precedenti in Sicilia e probabilmente in Italia. E’ emozionato?Emozionato e felice. Il 24 ottobre vedo coronato un mio sogno. Quello di un evento, che coinvolga, tutti insieme e contemporaneamente, i sette siti siciliani, che sono patrimonio mondiale Unesco dell’umanità. Le grandi bellezze di un’isola bellissima. Tutti insieme, senza steccati e gelosie. L’evento simbolo di una Sicilia, che non deve inseguire, ma che, anzi, ha l’ambizione di indicare e inaugurare una nuova strada.
Andrea Bocelli, che canta su un palcoscenico straordinario, quale è quello della scalinata della Cattedrale di Noto, e la concomitante inaugurazione della mostra del grande scultore polacco Igor Mitoraj, che resterà aperta gratuitamente fino al 7 febbraio 2021, sono qualcosa di inimmaginabile fino a qualche anno fa. Un miracolo della volontà e della voglia di uscire dalle secche dell’immobilismo e della pigrizia, che avevano di fatto nascosto i meravigliosi gioielli che la Sicilia custodisce e che abbiamo il dovere di mostrare al mondo.
Lei e Noto siete alla testa di un progetto, che rimuove tutti gli stereotipi legati a questa isola meravigliosa e penso non tanto alla mafia, quanto ai campanilismo e ai piccoli e grandi egoismi, che ne hanno pesantemente condizionato lo sviluppo. Avete finalmente imparato a fare squadra?
Dobbiamo fare squadra. Stiamo finalmente imparando. Unirsi, collegarsi, diventare un unico grande polo di attrazione è nell’interesse di tutti. Le singole storie devono diventare i diversi capitoli di una storia più vasta. L’egoismo non paga. La bellezza non va rinchiusa, ma condivisa,
Lei ha particolarmente puntato, durante la sua sindacatura, su una Noto in grado di attrarre turisti e visitatori, anche lontano dalla sbornia estiva. I due eventi del 24 ottobre vanno in questa direzione?
Questa è da dieci anni la nostra politica. Riempire di eventi e di proposte culturali quei periodi, che prima erano solo di attesa e durante i quali nulla accadeva. Senza più fermarci a settembre e rimetterci in moto a giugno. Noto e la Sicilia possono essere godute tutto l’anno. Mentre le parlo, a Noto si gira in maniche di camicia. E, non a caso, qui sono rimasti a vivere per tutto l’anno alcuni cittadini stranieri, in particolare francesi, quasi una colonia, che è diventata, l’emblema d una Noto aperta al mondo e non chiusa su se stessa. Penso a Jean Louis Remilleux, un magnate che si è innamorato di Noto, ha acquistato un palazzo nobiliare e lo ha meravigliosamente restaurato. Una metà l’ha tenuta per viverci, l’altra l’ha aperta, svelata e riservata al grande pubblico. Noto è anche questo
Che cosa significa per Noto un evento come questo? E’ vero che la crisi collegata al coronavirus non si avverte, come nel resto d’Italia e che le attività commerciali non chiudono, anzi se ne aprono sempre di nuove?
Il covid 19 è stata, pur nelle difficoltà e nelle preoccupazioni che abbiamo condiviso con l’Italia tutta, una scommessa vinta. Ci siamo rimboccati le maniche e possiamo dire, senza paura di essere smentiti, che fra luglio e agosto a Noto è arrivato lo stesso numero di visitatori dell’anno scorso. Anzi, a contarli bene, forse addirittura qualcuno in più. Siamo rimasti aperti con responsabilità e serenità: un binomio rivelatosi vincente.
Quante persone sono attese. E perché avete scelto Andrea Bocelli?
Il covid e le regole da rispettare impediranno i grandi numeri. Quello di Bocelli, però, ed è bene ricordarlo, non è un concerto come tutti i suoi altri. E’ solo la prima tappa visibile di un percorso e di un progetto molto più vasti e ambiziosi. Bocelli sarà lo straordinario testimonial dei sette siti siciliani, patrimonio mondiale dell’umanità. Il portabandiera inimitabile di una Sicilia magica, che vuole aprirsi e, come lui, diventare famosa e celebrata in tutto il mondo.
Questo evento è il suggello della sua sindacatura. Di cosa va più orgoglioso. Pensa di aver creato un modello in qualche misura esportabile, che possa, quindi, fare la fortuna culturale, mediatica ed economica non solo di Noto, ma della Sicilia intera e anche del resto d’Italia?
Era il mio sogno. Penso in coscienza di esserci riuscito. O, quantomeno, di aver acceso il motore. Sì, è un modello esportabile. Anzi, è un modello, quello di Noto e degli altri siti fratelli, che deve essere esportato. Siamo in un momento di difficoltà. Ci attendono anni complicati.
Possiamo farcela solo se uniamo le forze e impariamo a considerare il vicino come una risorsa e un’opportunità, non come un competitor da arginare o, peggio ancora, un nemico da abbattere. A Noto, in Sicilia, dappertutto. Lo straordinario evento, che vedrà Bocelli cantare sulla scalinata della Cattedrale di Noto, può essere il volano di un nuovo modo di governare, Stando insieme, senza steccati. Come noi saremo il 24 ottobre.
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