Blutec di Termini Imerese, 700 famiglie a rischio dopo gli arresti

Blutec di Termini Imerese.  Dopo l’arresto, ieri mattina, per opera dei finanzieri del nucleo di polizia economico finanziaria di Palermo nei confronti del presidente del consiglio di amministrazione e all’amministratore delegato della Blutec spa, si pensa al futuro delle famiglie che speravano nella risoluzione della vertenza.

 

I due manager avrebbero distratto 16 dei 21 milioni di euro di contributi statali che dovevano rappresentare una grande occasione di sviluppo per 700 lavoratori. Questa l’accusa emersa dalle indagini della Guardia di finanza di Palermo.

Firmato pure un sequestro cosiddetto per equivalente, da 16,5 milioni, la cifra che sembra essere svanita nel nulla. Il progetto di riconversione per il polo di Termini doveva essere concluso entro il dicembre 2016, poi una nuova scadenza era stata concessa al giugno 2018.

Nei confronti dei predetti soggetti una misura interdittiva concernente il divieto per la durata di 12 mesi di esercitare imprese e uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese.

Blutec di Termini Imerese: le reazione e le preoccupazioni per il destino dei lavoratori

E’ stato inoltre emesso un decreto di sequestro preventivo dell’intero complesso aziendale e delle relative quote sociali della BLUTEC SPA, nonché delle disponibilità finanziarie, immobiliari e mobiliari riconducibili ai menzionati indagati fino a concorrenza dell’importo di 16.516.342,28 euro.

Forte la preoccupazione anche tra i sindacati: “Siamo fortemente preoccupati, da tempo chiediamo certezze sul piano Blutec proprio perché nutrivamo dubbi sulla solidità del progetto, i lavoratori sono ripiombati nell’angoscia dopo aver appreso le notizie di oggi”. Cosi Leonardo La Piana segretario generale Cisl Palermo Trapani, Ludovico Guercio segretario generale Fim Cisl Palermo Trapani e Antonio Nobile segretario provinciale Fim Cisl, intervengono dopo aver appreso dell’inchiesta.

“Confidiamo nel lavoro della magistratura per chiarire la vicenda sulla presunta distrazione dei fondi statali che erano destinati al piano di rilancio dello stabilimento termitano, ma intanto chiediamo sin da subito insieme agli altri sindacati un incontro urgente al governo nazionale per affrontare da subito il tema della tutela dei lavoratori, in particolare al vice premier Di Maio che aveva ribadito l’impegno sulla vertenza durante la visita a Termini Imerese dello scorso mese di febbraio” concludono.

Anche il premier Giuseppe Conte è intervenuto sulla vicenda: “Dopo tanti anni e dopo tante brusche frenate al progetto di rinascita dell’azienda di Termini, i lavoratori non possono tollerare di ripiombare nell’incertezza ancora una volta”. Blutec è “un problema serio perché era una situazione molto delicata e ora si dovrà lavorare per mettere in sicurezza i lavoratori. Il ministro Di Maio lo ha anticipato, bisognerà immediatamente intervenire per assicurare ai lavoratori un minimo di garanzie”.