“Blockchain”, come cambia il mondo della proprietà intellettuale

Non solo Banche, ad essere coinvolte dal nuovo sistema tecnologico della Blockchain
(dall’inglese catena di blocchi) ci sono anche assicurazioni,imprese dell’agroalimentare,
i capofila dell’industria 4.0 e pure il mondo della Musica e dell’Arte.

Il mondo per come lo conosciamo sta per cambiare, ancora una volta, e se ne parlerà al “Blockchain Talk – Digital transformation e intellectual property law”, organizzato da AtFactory StartupLab, il prossimo 12 maggio all’ Aula Magna della Scuola delle Scienze Giuridiche ed Economico Sociali, in via Maqueda 172 a Palermo. Dalle 9.30
alle 14.00 si discuterà del processo di trasformazione delle nuove tecnologie fondanti e del loro impatto sul nostro modello economico e sociale.

Ogni contratto, transazione (e le registrazioni che li accompagnano) costituiscono la struttura su cui si basano i nostri sistemi economici, legali e politici. Proteggono gli asset, definiscono i confini organizzativi; stabiliscono e verificano le identità e governano le interazioni tra individui, organizzazioni e comunità. Eppure, tutti questi strumenti ed i sistemi di burocrazia creati per gestirli, non riescono a stare al passo con la trasformazione digitale dell’economia.

Cos’è la Blockchain?

In un mondo digitale, il nostro modo di regolare e mantenere il controllo amministrativo è cambiato e la Blockchain offre la nuova infrastruttura per consentire trasferimenti e scambi veloci in rete proponendosi di risolvere i problemi legati alla titolarità e certezza della provenienza. Ad ogni accordo, processo, compito e pagamento corrisponde una registrazione e una firma digitale che può essere identificata, validata, archiviata e condivisa.

Un nuovo intermediario

La Blockchian, dunque, all’epoca della dematerializzazione dei documenti è chiamata a svolgere il ruolo degli intermediari di oggi come notai, broker e banchieri che potrebbero non servire più all’utente, garantendo vantaggi non solo di natura economica. Non a caso, secondo una previsione del World Economic Forum, entro il 2025 attività che genereranno oltre il 10% del PIL mondiale saranno registrate su tecnologie che si basano sui principi della Blockchain e sempre non a caso su questo protocollo digitale si sono già concentrati l’interesse e gli investimenti delle maggiori banche mondiali e di grandi aziende del calibro Microsoft,IBM,Samsung e Philips (con il suo BlockchainLab) che ne stanno esplorando le possibilità di utilizzo in settori che vanno dal cloud all’healthcare.

“Quest to Learn School”

«Per noi di Atfactory – afferma Paola di Rosa responsabile dello StartupLab – è fondamentale stare “Al Passo con Il Futuro” ed è per questo che adottando lo stile della “Quest to Learn School” di New York riteniamo sia fondamentale per gli studenti universitari – che dovranno poi governare e gestire la nuova società – formarsi cominciando dalla pratica prima ancora di affrontare la teoria! Per questo abbiamo chiamato relatori che hanno già adottato la Blockchain, come Fabrizio Lipani, founder di Polline Art una galleria d’Arte Digitale e di Polline Blockchain Mark per difendere il Diritto D’Autore delle Opere d’Arte; Marco Coda, responsabile del Bockchain & CryptocurrenciesLab di Sellalab e Marco Bellezza, Associate dello Studio milanese Portolano – Cavallo».

Il futuro è già qui

«La chiave del successo non sono le regole e non è la strategia: è la cultura”. Per questo abbiamo chiamato a raccontarci il “futuro che è già qui” Davide D’Atri CEO e founder di Soundreef, che gestisce i diritti d’autore di Fedez e Gigi D’Alessio per domandarci se ha ancora senso un monopolio della SIAE ed Aldo Pecora, Giornalista, Fintech Influencer ed autore di molti articoli sulle possibili applicazioni della Blockchain, dall’healthcare ai contratti di compravendita, dalla moneta digitale Bitcoin alla certificazione della filiera di qualità nelle produzioni manifatturiere, artigianali ed anche agroalimentari.

«L’invito al talk – conclude Paola Di Rosa responsabile dello StartupLab – è rivolto non solo agli studenti della Scuola delle Scienze Giuridiche economico-sociali ma anche agli studenti di Ingegneria Informatica e gestionale, medicina e scienze agrarie che dovranno adottare nel loro “futuro” professionale anche queste tecnologie.

I saluti iniziali sono affidati al rettore dell’Università degli Studi di Palermo Fabrizio Micari, al presidente della Scuola delle Scienze Giuridiche ed Economico Sociali Enrico Camilleri ed al presidente dell’ERSU Palermo Alberto Firenze.

Alessandro Dagnino, presidente IRFIS-Fin Sicilia S.p.a. chiuderà questo round d’interventi con una riflessione su “L’impresa nell’era della Digital Transformation.