Dalle prime ore di oggi, su delega di questa Procura Distrettuale della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia,la Polizia di Stato ha dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione di misura cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Catania a carico di 30soggetti, 23 dei quali destinatari della custodia cautelare in carceree 7 della misura degli arresti domiciliari.
Nello stesso contesto, inoltre, è stata data esecuzione a un’ordinanza di applicazione di misura cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale per i Minorenni di Catania il quale ha disposto l’applicazione della misura del collocamento in comunità nei confronti di un soggetto minorenne all’epoca dei fatti contestati.
Più nello specifico, gli individui indicati a seguire, sono destinatari della custodia in carcere:
1. BASSETTA Alberto (cl.1990);
2. CATANEO Emanuele (cl.1968);
3. CELENTANO Giuseppe (cl.1992);
4. CONDORELLI Giuseppe (cl.1982);
5. COSTA Giovanni (cl.1984);
6. DI MARE Corrado (cl.1979);
7. FICARA Concetto Paolo (cl.1976);
8. FINOCCHIARO Aurora (cl.1999);
9. FINOCCHIARO Vito (cl.1978);
10. FLORIO Antonino (cl.1974);
11. MANCARELLA Salvatore (cl.1950);
12. MARSENGO Alessandro (cl.1987);
13. MARZANO Francesco (cl.1977);
14. MAUGERI Orazio (cl.1972);
15. MIANO Sebastiano (cl.1994);
16. MUSUMECI Sebastiano Fabio (cl.1971);
17. NICITA Paolo (cl.1979);
18. RAVASCO Crocifissa Maria (cl.1971);
19. RAVASCO Gaetana (cl.1969);
20. TANASI Sebastiano (cl.1991);
21. VILLARI Ignazio (cl. 1965);
22. VINCIGUERRA Michele (cl. 1967);
23. ZOCCOLI Saverio (cl. 1984).
I sette successivi, sono destinatari degli arresti domiciliari:
24. CIPOLLA Luigi (cl.1991);
25. FICARA Caterina (cl.1973);
26. FICARA Fortunata (cl.1975);
27. NIELI Rosa (cl. 1985);
28. PAVIGLIANITI Giuseppe (cl.1993);
29. PRIMA Agatino (cl. 1968);
30. VINCIGUERRA Maria Jessica (cl. 1992).
L’ultimo che segue, è destinatario della misura del collocamento in comunità:
31. Z. G. (cl. 2004).
I soggetti menzionati risultano gravemente indiziati, con differenti profili di responsabilità e allo stato degli atti ed in relazione alla fase processuale che non ha ancora consentito l’instaurazione del contraddittorio con l’intervento delle difese, dei delitti di associazione di tipo mafioso, clan Cappello – Bonaccorsi, associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, cessione di sostanze stupefacenti e porto illegale di armi da sparo.
Il provvedimento restrittivo, emesso sulla base di indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia ed eseguitedalla Squadra Mobile – Sezione Antidroga della Questura diCatania, accoglie gli esiti di una complessa ed articolata attività investigativa avviata nel mese di agosto 2020.
L’indagine, supportata da presidi tecnici (intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche, oltre a videoregistrazioni),ha consentito di acquisire significativi elementi a carico di un sodalizio criminale dedito al traffico di cocaina sull’asse Calabria-Sicilia.
Le attività hanno tratto origine dal monitoraggio del corriere calabrese FICARA Concetto Paolo il quale sembrerebbe avere rifornito di stupefacenti alcuni trafficanti catanesi tra i qualiMUSUMECI Sebastiano Fabio, operante nel rione San Cristoforo.
Sin dai primi approfondimenti investigativi sarebbero emersefrequenti e costanti consegne di ingenti quantitativi di cocaina da parte del suddetto corriere calabrese sia in favore di trafficanti catanesi, tra cui il citato MUSUMECI Sebastiano Fabio, che in favore di alcuni acquirenti operanti nelle Province di Siracusa e Palermo.
A tal proposito, la mattina del 3.12.2020, FICARA Concetto Paolo, dopo che avrebbe consegnato una partita di cocaina al catanese MAUGERI Orazio, si sarebbe recato a Siracusa per consegnare un altro carico di stupefacente a DAVÌ Vincenzo il quale veniva poi arrestato poiché trovato in possesso di 3 kg di cocaina appena consegnatigli.
Successivamente all’arresto di DAVÌ Vincenzo, il traffico di cocaina sull’asse Reggio Calabria-Catania sembrerebbe essere stato gestito direttamente dal trafficante calabrese ZOCCOLI Saverio.
Infatti, a partire dal gennaio 2021, lo ZOCCOLI appena citato, avvalendosi dei propri corrieri, tra i quali CELENTANO Giuseppe, NICITA Paolo nonché del figlio minore, risulterebbe avere fornito settimanalmente, con ingenti quantitativi di cocaina, i distributori catanesi BASSETTA Alberto e RAVASCO Giacomo i quali sembrerebbero essersi poi occupati di rivendere i carichi di droga giunti in questo capoluogo, oltre che vari acquirenti catanesi (e tra essi il già menzionato MUSUMECI Sebastiano Fabio), palermitani e siracusani.
I citati BASSETTA Alberto e RAVASCO Giacomo(quest’ultimo soggetto già sottoposto a misura cautelare a seguito di arresto in flagranza) sarebbero affiliati al gruppo criminale capeggiato dal pregiudicato VINCIGUERRA Michele, inteso “u cardunaru”, membro di rango apicale del clan mafioso Cappello-Bonaccorsi, storicamente operante nell’ambito del traffico di sostanze stupefacenti, di cui sono rispettivamente genero e nipote.
Nel medesimo gruppo criminale, caratterizzato da una precisa ripartizione interna di ruoli tra i membri, sembrerebbero essere stabilmente inseriti, altresì, CONDORELLI Giuseppe e FINOCCHIARO Vito.
In data 8.04.2021, il VINCIGUERRA Michele è stato scarcerato dopo aver scontato un lungo periodo di detenzione a seguito di più condanne anche per associazione di tipo mafioso e associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. Non appena tornato in libertà, lo stesso sembrerebbe aver ripreso immediatamente le redini della propria consorteria delinquenziale, che costituisce un’articolazione del clan mafioso Cappello-Bonaccorsi nel rione San Cristoforo di Catania, dedicandosi verosimilmente al traffico di cocaina e incontrandosi, in più occasioni, col trafficante ZOCCOLI Saverio, appositamente giunto in questo Capoluogo dalla Calabria.
Le indagini hanno consentito di rilevare la probabilediversificazione dei ruoli rivestiti dai vari appartenenti all’associazione criminale i quali si occupavano delle diverse mansioni necessarie alla conduzione dell’illecita attività: approvvigionamento della sostanza; stoccaggio, confezionamento e distribuzione della stessa; gestione del denaro della “cassa comune” alimentata dagli introiti del traffico di droga e ridistribuzione degli utili tra i vari sodali.
È stato documentato l’arrivo dei carichi che giungevano nella città di Catania dalla Calabria e gli incontri con i corrieri per la cessione della sostanza che avvenivano in località prestabilite.
Inoltre, sono state effettuate numerose attività di riscontro con diversi sequestri di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti (complessivamente, 41 kg di cocaina e 2 kg di hashish) e di armi (una pistola revolver con matricola abrasa e nr. 41 cartucce cal. 32).
I destinatari delle anzidette misure cautelari sono stati rintracciati nella mattinata odierna e tradotti in carcere o sottoposti agli arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni ad eccezione di un soggetto, già detenuto per altra causa, nei confronti del qualeil provvedimento è stato notificato presso il relativo istituto di pena.
Anche il giovane destinatario della misura del collocamento in comunità è stato rintracciato e condotto nella struttura all’uopo individuata.
Tutte le ipotesi accusatorie, allo stato avallate dal G.I.P. in sede, dovranno trovare conferma allorché verrà instaurato il contraddittorio tra le parti, come legislativamente previsto.
Per le vaste ed articolate attività dinamiche sul territorio finalizzate al rintraccio e cattura dei destinatari delle misure cautelari emesse, la Squadra Mobile della Questura di Catania si è avvalsa della collaborazione degli omologhi organi investigativi di Reggio Calabria e Siracusa ed è stata coadiuvata dal Servizio Centrale Operativo agendo sotto il diretto coordinamento della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato che ha inviato nel Capoluogo etneo diversi equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine. Non è mancata la partecipazione di ulteriore personale della locale Questura e delle sue articolazioni nonché di unità specializzate come Polizia Scientifica, Reparto Mobile e anche di un elicottero del Reparto Volo.
Nel complesso – per l’Operazione di Polizia Giudiziaria odierna, convenzionalmente denominata “Kynara” – sono stati impiegati oltre 200 operatori della Polizia di Stato.
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