CALTAGIRONE – E’ giallo sulla denuncia di una migrante di origini nigeriane, che lo scorso 9 dicembre ha partorito presso l’ospedale di Caltagirone. La donna, ospite del Cara di Mineo, aveva dato alla luce una bambino. La denuncia riguarda la scomparsa dell’altro figlio. La venticinquenne, infatti, ha lanciato l’allarme, sostenendo di essere in attesa di due gemelli, uno dei quali è scomparso.
La Procura di Caltagirone ha aperto un’inchiesta. “Stiamo svolgendo gli accertamenti del caso – afferma il procuara deratore Giuseppe Verzera – e al momento il fascicolo è conoscitivo. Aspettiamo l’esito di esami perizie. Stiamo verificando cosa sia veramente accaduto”. A dare credito alla versione della donna ci sarebbe un’ecografia eseguita nell’ospedale Santo Bambino di Catania, che mostra la presenza di due feti.
Contrastante la posizione dell’ospedale di Caltagirone, dove i sanitari hanno eseguito un’ecografia alla giovane nigeriana, che parla solo inglese, e che mostra solo una bambina, nata con parto cesario. La cartella clinica è stata sequestrata dalla Magistratura e l’ospedale che parla di “vicenda che ha dell’inverosimilie“, ha avviato un’indagine interna, che sembrerebbero dimostrare, nel rispetto delle indagini in corso da parte della Magistratura, che la paziente è arrivata al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Caltagirone alle ore 10.09, per algie pelviche in gravidanza alla fine della 40^ settimana di gestazione.
È stata quindi trasferita per consulenza all’UOC di Ginecologia e Ostetricia, dove è stata sottoposta a visita e agli accertamenti dovuti, secondo le procedure previste. Sono stati eseguiti l’ecografia, che documenta la presenza di un solo feto, e il tracciato cardiotocografico (CTG). Durante il monitoraggio, date le alterazioni del tracciato, si è reso necessario intervenire con taglio cesareo in emergenza. Alle 12.05 la donna ha dato alla luce, con parto cesareo eseguito in anestesia spinale, un bambino di 3,570 kg.
Pare, però, che la neomamma abbia potuto conoscere il suo piccolo solo dopo 4 giorni. Il procuratore Verzera ha disposto il sequestro delle cartelle cliniche negli ospedali di Catania e Caltagirone dove la donna è stata ricoverata.
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