Beppe Grillo è arrivato ieri a Palermo per sostenere il candidato sindaco Ugo Forello. I suoi interventi a Palermo e Trapani hanno ricalcato il suo stile provocatorio e irriverente.
Ugo Forello, il candidato sindaco M5S è il “sopravvissuto” dopo la vicenda delle firme false con la conseguente eliminazione di molti papabili.
La sfida alla comunali di Palermo è a dir poco difficile per il Movimento, Forello spera di inserirsi in un ballottaggio. Grillo al termine del suo intervento lo ha abbracciato scherzando: “Sei un ragazzo splendido ma come parli, usi ancora la parola “auspico”, io non voterei mai uno così”. E il “capo politico” di 5 stelle si è soffermato sul “genio dell’incredibilità della Sicilia”, dove c’è “tutto e il contrario di tutto”.
Il comizio di Grillo si è tenuto ieri nei pressi del velodromo di Palermo. “Anche da noi ci sono quelli che sbagliamo ma li cacciamo a calci nel c… o se ne vanno da soli” ha tuonato Grillo nel suo intervento a Trapani. Il leader del M5s ha pranzato nella borgata di Vergine Maria a Palermo con lo stesso Forello e con Giancarlo Cancelleri. Cancelleri, lo ricordiamo, è il più probabile candidato grillino per la Regione.
“Dobbiamo vincere minimo con il 50%, altro che 40%…”. urla Grillo dal palco. “Ci sono due strade, il reddito di cittadinanza e la scuola. Il reddito di cittadinanza non sono i soldi perché non risolvono la vita delle persone. Gli risolvi la vita psicologica però, gli fai capire che c’è un piccolo pezzo di Stato che li considera e la gente diventa meravigliosa”.
“Ci dicono voi siete dilettanti, non sapete governare. La solita storia, a Roma a Torino… Lasciateglielo dire. Per me governare ha un significato completamente diverso. Le grandi riforme in questo Paese sono state fatte in 12 anni, dal ’68 all’80 quando non c’era un governo stabile. Io non voglio governare, ma amministrare in modo semplice”.
“A Trapani – ha ricordato – c’è un candidato socialmente pericoloso e uno che è stato ai domiciliari per corruzione. Se vinciamo non c’è gusto, se perdiamo un tragedia”. Il tutto per dare un significato all’importante test politico che passa dall’Isola: Grillo difende l’operato della Raggi a Roma (“Lì stiamo facendo benissimo, non si mangia più”) e rivendica lo status di dilettanti: “Essere dilettante è il sogno nascosto del professionista. Sbagliamo e siamo orgogliosi degli sbagli, quando accade possiamo chiedere scusa e andiamo avanti. Noi governiamo benissimo… lasciamoglielo dire”.
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