Beppe Alfano, giornalista ucciso dalla mafia nel 1993 nel messinese

Il Gruppo siciliano dell’Unione nazionale cronisti italiani (Gruppo di specializzazione Fnsi-Assostampa) ricorda Beppe Alfano, corrispondente da Barcellona Pozzo di Gotto (Messina) del quotidiano “La Sicilia”.

I killer entrarono in azione a pochi metri dalla sua abitazione barcellonese, la sera dell’8 gennaio 1993. Alfano fu raggiunto da tre proiettili calibro 22, mentre era alla guida della sua Renault 9 amaranto, in via Guglielmo Marconi.

“Alfano – sottolinea il Gruppo cronisti siciliani dell’Unci – è stato il simbolo di un giornalismo investigativo coraggioso, condotto senza alcuna copertura professionale e animato unicamente dalla passione civile per la verità e per il riscatto di un territorio segnato da profonde collusioni tra il malaffare mafioso e spezzoni deviati delle istituzioni. Restituire verità e giustizia al suo omicidio, ricostruendone le ragioni tuttora formalmente ignote, significa iniziare ad illuminare un periodo ancora oscuro della nostra storia recente”.

Per onorare il suo sacrificio l’Unci ha consegnato nel 2013 ai familiari di Beppe Alfano la tessera di cronista onorario alla memoria.

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