Beppe Alfano, Barcellona ricorda il giornalista ucciso dalla mafia
Il prossimo 8 gennaio saranno passati vent’anni dalla sera in cui il giornalista Beppe Alfano venne ucciso dalla mafia a Barcellona. Era il 1993, il periodo stragista.
di redazione
Messina, 3 Gen. – Il prossimo 8 gennaio saranno passati vent’anni dalla sera in cui il giornalista Beppe Alfano venne ucciso dalla mafia a Barcellona Pozzo di Gotto. Era il 1993, il periodo stragista.
Vent’anni difficili, sempre alla ricerca della verità e dei veri mandanti dell’omicidio dell’ultimo giornalista ucciso da Cosa Nostra in Sicilia. Un momento importante, non solo per non dimenticare, ma soprattutto per fare un bilancio sulla lotta alla mafia in Sicilia, in Italia e anche in Europa.
E’ per questo che un cartello di associazioni, unitamente alla famiglia Alfano, sta organizzando una due giorni di eventi prestigiosi. Si comincia il 7 gennaio con un inedito vertice internazionale tra le varie forze di polizia. Sarà una giornata di studi sul tema del contrasto alle mafie, suddivisa in tre parti: uno dedicato alle tecniche investigative, uno relativo alla cooperazione giudiziaria, uno sul ruolo del giornalismo investigativo e dell’informazione. Parteciperanno i più importanti organismi nazionali, europei e internazionali impegnati nel contrasto alle mafie. Tra questi: Fbi, Dea, Bka, Interpol, Europol, la DIA, lo SCICO, oltre a importanti magistrati antimafia e giornalisti, italiani e non. Previsti un contributo di Roberto Saviano e la presenza del figlio della giornalista Anna Politkovskaja. Per la serata è in programma lo spettacolo teatrale (con ingresso gratuito) di Giulio Cavalli, consigliere regionale lombardo e attore impegnato nella denuncia della ‘ndrangheta attraverso le sue opere.
Quella dell’8 gennaio sarà la giornata dedicata alla memoria. Al Palazzetto dello Sport di Barcellona Pozzo di Gotto, alla presenza di centinaia di studenti provenienti da tutta la Sicilia, si svolgerà il dibattito sul tema: “La mafia odia la cultura, legalità e scuola per un futuro migliore”. Da sottolineare il contributo di testimoni di giustizia, familiari di vittime di mafia, esponenti della società civile e istituzioni. Infine, il pomeriggio dell’8 gennaio, dopo la Messa al Duomo di Santa Maria Assunta (celebrata da don Luigi Ciotti) e l’intitolazione a Beppe Alfano della piazza antistante la casa del giornalista, si terrà un convegno proprio sull’omicidio e sul percorso ormai ventennale che aspetta di giungere a fare completa luce su quei fatti.