Beni Culturali: “Personale siti, senza soldi e obbligati illegittimamente a lavorare”
Ieri al Dipartimento Beni Culturali e dell’Identità Siciliana si è svolto l’atteso incontro, dopo l’avvenuto confronto fra i vertici dell’Amministrazione e i tecnici del Bilancio, per trovare una soluzione su come pagare le prestazioni ampiamente svolte dal Personale regionale nel 2020 e per trattare delle aperture dei siti nelle giornate festive oltre i limiti di utilizzo previsti contrattualmente.
Michele D’Amico Responsabile regionale del Cobas/Codir per le politiche dei beni culturali e Simone Romano Coordinatore regionale del Cu.Pa.S./Codir (Custodi del Patrimonio Culturale Siciliano), movimento che aderisce al Cobas/Codir, dichiarano in proposito:
“L’Assessore Regionale Alberto Samonà aveva dato, a mezzo stampa, ampia rassicurazione sui pagamenti e dichiarato di avere adottato tutte le misure necessarie per accelerare le pratiche per il soddisfo di quanto spettante ai Lavoratori, per le prestazioni rese dal personale lo scorso anno”.
“Ieri il Dirigente Generale, in presenza del Capo di Gabinetto, – continuano D’Amico e Romano – dopo avere incontrato i tecnici del Bilancio, ha dichiarato che per le prestazioni rese nel 2020, il Personale sarà pagato con un debito fuori bilancio che, come è noto, prevede procedure farraginose e lunghe, il che, se confermato, equivarrebbe ad affermare che il medesimo personale sarà retribuito con notevolissimo ritardo”.
“Il Dirigente Generale – proseguono D’Amico e Romano – ha dichiarato, altresì, che per quanto riguarda il reperimento delle risorse necessarie per pagare le prestazioni, oltre i limiti contrattuali, dell’anno in corso, si palesano, allo stesso modo, evidenti criticità”.
“Tutto ciò – commentano D’Amico e Romano – è inaccettabile. È inaccettabile anche perché i direttori dei siti culturali continuano a utilizzare il Personale senza alcun accordo sindacale, trasgredendo il Contratto Collettivo Regionale di Lavoro, producendo illegittimi ordini di servizio e obbligando il personale a lavorare oltre le disposizioni contrattuali”.
“Non tollereremo per il futuro tali comportamenti dai direttori dei siti culturali mentre, nel frattempo, abbiamo già dato ai nostri legali – concludono i due sindacalisti di Cobas/Codir e di Cu.Pa.S./Codir – tutta la documentazione prodotta dai direttori di cui sopra, allo scopo di valutare opportuni interventi legali. Abbiamo, altresì, invitato il Dirigente Generale a ricordare ai direttori dei siti quali sono i limiti, contrattualmente previsti, di utilizzo del personale nelle giornate festive e ancora, invitato lo stesso, a obbligare i direttori dei parchi archeologici, che hanno autonomia finanziaria, a provvedere immediatamente al pagamento delle prestazioni rese dal personale nel 2020.
In caso di inottemperanza avvieremo, contro di loro, una massiccia azione legale mirata all’emanazione di decreti ingiuntivi a favore del Personale. Invitiamo il Personale a non farsi sfruttare e a non prestare più alcuna attività lavorativa durante le festività oltre quanto non preveda il contratto di lavoro.