Cronaca

Beni confiscati Palermo destinati ad attività sociali: ok dal Governo

Beni confiscati Palermo. Il Ministro Matteo Salvini ha accolto la proposta del Comune di Palermo per l’utilizzo di una villa confiscata come sede per un centro per bambini con disturbi dello spettro autistico.

La proposta, nata anche da un confronto con la ASP e dalla volontà di coinvolgimento di associazioni di volontariato che operano nel settore, era stata inviata all’Agenzia Nazionale per i Beni confiscati
lo scorso 22 ottobre, unitamente a quella che riguarda altri due beni confiscati.

Di questi due beni, uno diventerà la sede della Consulta per la Pace del Comune e “Centro mediterraneo per lo sviluppo della Pace, dell’integrazione e della cooperazione”, mentre l’altro sarà assegnato al Cesvop, il Centro di Servizio per il Volontariato, che coordina una vasta rete di associazioni.

Beni confiscati Palermo: altri beni saranno destinati per finalità sociali

Lo scorso 22 ottobre, il Sindaco e l’Assessore Giuseppe Mattina avevano annunciato un Piano di utilizzo di beni confiscati ed immobili comunali per finalità sociali (il relativo comunicato è alla pagina
https://www.comune.palermo.it/noticext.php?cat=1&id=20062, ndr) che prevede anche un investimento di circa 700 mila euro per la ristrutturazione di strutture comunali.

Si tratta in particolare di interventi previsti a Villagrazia, dove sarà realizzato un centro per accoglienza e orientamento di cittadini con disabilità, in via Messina Marine, dove sarà realizzato il terzo dormitorio per cittadini senza dimora e, infine, allo “Sperone” dove sarà ristrutturato un immobile da destinare ai servizi sociali comunali.

Utilizzo dei beni confiscati per arginare l’emergenza abitativa

Commentando la dichiarazione del Ministro dell’Interno, il Sindaco ha affermato che “è bene che la nostra proposta sia stata fatta propria dall’Agenzia per i Beni confiscati e dal Ministro, perché conferma
l’importanza dell’utilizzo sociale dei beni confiscati, che tornano ad essere beni di tutti a servizio di tutti.

Prosegue intanto – conclude Orlando – il nostro dialogo con l’Agenzia perché si possa arrivare al più presto ad avere la disponibilità di altri beni con caratteristiche tali da poter essere destinati all’emergenza abitativa. Siamo già al lavoro su un primo elenco di circa 60 appartamenti di cui speriamo presto di entrare in possesso.”

Redazione

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