di redazione
Calcio Catania: All’alba della sua quarta stagione con la maglia del Catania, Giuseppe Bellusci è divenuto il simbolo di un continuo miglioramento, un prezioso testimone del valore della forza d’animo e della disponibilità al sacrificio ed al lavoro: non a caso ma grazie a queste risorse caratteriali che completano un bagaglio calcistico di primo livello, il pur giovane difensore centrale è riuscito a contrastare efficacemente e talora annullare attaccanti temibili, sfoggiando qualità e determinazione. Tra questi "attaccanti temibili", anche le difficoltà delle prime due annate, legate agli spazi ridotti ed agli infortuni. "Dall’anno scorso – spiega – tutto è cambiato. In 32 partite ho potuto dimostrare il mio valore e per questo ringrazio il tecnico che mi ha dato la possibilità di esprimermi e la società per la fiducia. Sto bene sotto l’aspetto fisico e della mentalità, mi sento cresciuto e maturato ed ho voglia di fare ancora di più. Sono pronto per affrontare la Serie A stabilmente ed ho intenzione di tenermi stretta questa categoria. Mister Maran? Con lui lavoriamo molto sulla fase difensiva e per noi della retroguardia, ovviamente, questi approfondimenti sono belli e stimolanti. L’affiatamento che abbiamo raggiunto lavorando sullo stesso blocco, inoltre, serve ad evitare certe piccole sbavature. Il gol? L’anno scorso ho sfiorato la marcatura contro il Lecce, quest’anno spero di gonfiare finalmente la rete, almeno una volta. Le prossime amichevoli rappresentano un banco di prova? Credo sia presto, in questo senso: noi pensiamo soprattutto ad allenarci. C’è un clima molto positivo, il gruppo è sempre più compatto ed in ritiro riusciamo a stare bene: ringraziamo la società, che ci ha messo a disposizione una sala con il flipper, il biliardo ed il calcetto. C’è unione e faremo in modo che sia così anche quando il ritiro sarà concluso. Andare oltre l’anno scorso? Domanda difficile e traguardo difficile, certamente abbiamo ancora tanta fame e credo anch’io, come il Presidente, che il nuovo Catania sia il più forte degli ultimi anni. Le conferme, in questo senso, vengono in allenamento: qualità, manovra ancora più fluida, palla sempre ‘viva’, pochi tempi morti’.
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