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di redazione
Il Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri ha messo i sigilli alla quinta vasca della discarica di Bellolampo, nella quale nei giorni scorsi si è verificata una frana nel fronte dei rifiuti. Anche i tecnici della provincia e dell’Arpa il 3 ottobre avevano constatato durante un sopralluogo il peggioramento di una delle strutture che accoglie i rifiuti della città di Palermo ma anche l’eccessiva presenza di percolato, che rischia di traboccare a valle e di infiltrarsi nelle falde acquifere. Perciò la situazione di Bellolampo sarebbe drammatica. Per smaltire il liquido residuo che si forma con la decomposizione dei rifiuti in discarica, occorrono 7 milioni di euro secondo le indicazioni contenute nel nuovo bando pubblicato dall’Amia.
Delle condizioni di Bellolampo si occupa pure la Procura di Palermo che già indaga sull’incendio di fine luglio, provocato da un’azione criminale; il fuoco infatti è stato appiccato in cinque punti diversi dell’impianto. E’ stato ascoltato come testimone dal sostituto procuratore Geri Ferrara, il direttore generale della Protezione Civile, Pietro Lo Monaco, e proprio nella sede della Protezione Civile in settimana si terrà una nuova riunione sulla situazione di Bellolampo.
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