Cronaca

Bellolampo scoppia, ancora rimpalli: rischio blocco raccolta

Ennesima emergenza a Bellolampo, non c’è più spazio per i rifiuti e non ci si riesce a mettere d’accordo sul da farsi.

Il timore più grande è che si blocchi la raccolta inondando nuovamente le strade della città di spazzatura.

Dopo il parere positivo dell’Arpa sullo stoccaggio della spazzatura alla sommità della sesta vasca satura, arrivato giovedì sera, sembrava tutto risolto, ma una serie di prescrizioni dettate, definite dell’azienda di igiene urbana impraticabili, ha nuovamente messo in stallo la questione.

Il Comune ha dovuto così congelare l’ordinanza urgente che era stata già predisposta, per dare il via ufficiale all’«operazione sesta vasca», per liberare il piazzale della discarica dai rifiuti accumulati e rimettere così in funzione il Tmb.

La prescrizione dell’Arpa, che ha fatto storcere il naso ai dirigenti Rap è la richiesta di coprire con grandi teli in Goretex la massa di rifiuti da abbancare sulla sommità di quella vasca strapiena, per scongiurare l’infiltrazione di acqua piovana che favorirebbe la formazione di ulteriore percolato.

Ma la Rap fa sapere che la questione non è così semplice: i teli infatti avrebbero costi notevoli e poi non sarebbero di immediata reperibilità, co- sa che ritarderebbe l’avvio di una soluzione che dovrebbe invece essere immediata per scongiurare il blocco della raccolta.

Un vertice è stato già fissato per domani pomeriggio, e la Rap potrà così esporre eventuali controproposte.

Ma la tensione è cresciuta anche tra Rap e Comune, che ha sollecitato l’azienda di igiene urbana a fare la sua parte e ad iniziare a pianificare un piano per il trasporto dei nostri rifiuti fuori regione: cosa che sembra inevitabile nel futuro immediato.

Ma la Rap sembra farne una questione di copertura dei costi, e avrebbe chiesto alla Regione garanzie, prendendo tempo, un tempo che ormai non c’è più.

La prima cosa da fare sarà quella di riuscire a stoccare a Bellolampo le prime 25 tonnellate e che si metta in funzione l’impianto.

“Sul trasporto fuori dalla Sicilia abbiamo dato un assenso di massima alla Regione, visto che è così complicato trovare siti di stoccaggio nell’Isola. Non abbiamo potuto rifiutare – dice l’assessore comunale Sergio Marino – perché altrimenti si sommerebbe emergenza a un’emergenza che peraltro non abbiamo creato noi”.

Critici i sindacati che sottolinea come la soluzione sia la realizzazione della settima vasca: “Era manzo del 2018 – dice Dionisio Giordano della Fit Cisl Sicilia – quando un’ordinanza della protezione civile conferiva al governato Musumeci poteri straordinari per la realizzazione di sei opere tra cui la fantomatica settima vasca. Sono passati due anni e mezzo e l’ordinanza è scaduta. La settima vasca non solo non è stata realizzata ma non è neanche stata messa a gara.

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Redazione

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