Palermo, 8 Feb. – Un nuovo lago di percolato, ancora più grande di quello esistente, si sarebbe formato nell’impianto di Bellolampo. La Procura ha aperto un’inchiesta e i magistrati hanno incontrato ieri l’assessore all’energia, Nicolò Marino.
La discarica, come hanno fatto presente i pm, è invasa da un lago di percolato, sostanza altamente tossica che si forma dalla decomposizione dei rifiuti. I reflui avrebbero infiltrato, i terreni adiacenti all’impianto, alcuni coltivati, e contaminato le falde acquifere.
Durante l’incontro si è parlato anche dell’imminente emergenza che si appresta a vivere la città di Palermo: dal 30 aprile, infatti, la discarica, in cui viene conferita la spazzatura del capoluogo, dovrebbe essere chiusa per i lavori di adeguamento. I lavori di realizzazione della sesta vasca partiranno solo la prossima settimana e occorreranno almeno 450 giorni per la sua ultimazione.
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Secondo quanto accertato dalla procura non sono stati ancora appaltati, però, i lavori di costruzione degli impianti. Un ritardo allarmante che porterà alla paralisi il sistema del conferimento in poche settimane.
Non si fa attendere la replica dell’Amia. L’Azienda precisa che non si è formato alcun “enorme lago di percolato” in discarica e non c’è nessuna infiltrazione nei terreni. Il riferimento ai 10mila metri cubi di percolato riguardano i quantitativi presenti negli stoccaggi a tenuta della discarica”.
Una posizione che non convincerebbe i pm che indagano sul caso.
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