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di redazione
In attesa di riaprire la discarica di Bellolampo si apre un nuovo fronte per l’emergenza rifiuti. L’impianto è quasi al limite della capienza e presto potrebbe non più accogliere la spazzatura della città di Palermo. Per questo motivo, adesso si cerca di aprire una sesta vasca. Il progetto è pronto ma servono fondi FAS. Proprio ieri il sindaco Leoluca Orlando è andato a Roma per chiedere soldi al governo. Intanto la protezione civile ha sbloccato l’appalto per la realizzazione dell’impianto di trattazione del percolato. Fino ad adesso, il liquido veniva trasportato in centri specializzati a costi superiori.
E anche conferire l’immondizia nelle altre discariche della Sicilia è costato tanto alle tasche dei palermitani. 168 mila euro al giorno, che moltiplicati per un mese, diventato ben 3 milioni. Ma in alcuni giorni i camion hanno trasportato la spazzatura fino a Catania, facendo lievitare il costo a 200,000 euro in una sola giornata. Queste sono le cifre più pesanti, poi resta da pagare l’Esercito che ha messo a disposizione uomini e mezzi, per un valore di 20,000 euro.
Bellolampo dopo la chiusura causata dall’incendio scoppiato il 29 luglio, doveva riaprire ieri, ma manca ancora il via libera dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, l’Ispra, che deve delimitare l’area in cui è possibile abbancare rifiuti. E ogni giorno che passa è un nuovo costo per la città. Andando avanti così per un altro mese, l’emergenza rischia di arrivare a 6 milioni di euro complessivi.
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