Bellolampo. 7 milioni per il trasporto del percolato fuori da Palermo

Sempre più vicino al suo normale utilizzo la discarica di Bellolampo, si stanno rimarginando le ferite lasciate dal devastante incendio dello scorso mese di agosto. Ma appunto perchè nella sua normali…

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di redazione

Sempre più vicino al suo normale utilizzo la discarica di Bellolampo, si stanno rimarginando le ferite lasciate dal devastante incendio dello scorso mese di agosto. Ma appunto perchè nella sua normalità Bellolampo non è normale, adesso servono 7 milioni di euro per smaltire il percolato. Si tratta del liquido residuale dei rifiuti, che per una scriteriata gestione già da diversi anni sta inquinando il territorio limitrofo alla discarica. L’enorme quantità di percolato che è stata aumentata dall’acqua gettata sui roghi, deve essere prelevata e smaltita presso impianti autorizzati. Scaduto il vecchi appalto, i commissari hanno pronta una gara di 6 milioni e 900 mila euro per riaffidare il servizio. L’importo è diviso in due parti, una somma destinata al trasporto del percolato presso impianti regionali, per un importo di 3 milioni e 100 mila euro, trasporto che sarà pagato 62 euro a tonnellata, la restante somma di 3 milioni e 800 mila euro per il trasporto presso impianti fuori dalla Regione per un importo a tonnellata di 76 euro. Il direttore generale dell’Amia, Nicolò Gervasi ha firmato il capitolato inserendo una clausola, la ditta che dovrà svolgere il servizio di trasporto, non potrà utilizzare l’impianto di trattamento che si trova a Palermo ed appartiene all’Amap, altra società partecipata del Comune così come l’Amia. L’impianto di trattamento di Acqua dei corsari, fino a alla scorsa estate veniva raggiunto dagli stessi messi dell’Amia e quindi non costava praticamente nulla. La struttura palermitana adesso deve essere adeguato tecnicamente e per questo il direttore generale Gervasi ha imposto il diniego al suo utilizzo. Considerato che sia l’Amap a cui appartiene l’impianto di smaltimento, sia l’Amia che ha il percolato da smaltire, sono due aziende partecipate del Comune di Palermo, è lecito chiedersi se non sarebbe opportuno spendere i soldi per adeguare l’impianto dell’Amia anziché sperperare 7 milioni di euro per effettuare il trasporto del percolato in altre aziende fuori Palermo ‘ Probabilmente ci saranno seri motivi che rendono vana questa banale considerazione, ma per il momento la prospettiva è che l’Amap resterà con l’impianto inutilizzabile, l’Amia deve spendere 6 milioni e novecento mila euro per smalitire il percolato ed il Comune di Palermo è vicino al dissesto finanziario.