Bebe Vio dalla paura all’oro, a Tokyo altre 5 medaglie per l’Italia

TOKYO (GIAPPONE) (ITALPRESS) – Bebe Vio è ancora d’oro alle Paralimpiadi. Dopo il trionfo di Rio 2016, la ventiquattrenne di Mogliano Veneto ha trionfato anche sulla pedana del Makuhari Messe Hall B ai Giochi di Tokyo, battendo nel remake della finale brasiliana la cinese Zhou Jingjing per 15-9 e facendo esplodere di gioia il presidente del Cip Luca Pancalli e il sottosegretario di Stato Valentina Vezzali che ha commentato: “Bebe è l’oro della scherma”. Poi, quando quest’ultima è andata ad abbracciare la sua famiglia, la Vezzali le ha detto: “È la seconda consecutiva, non è che mi superi adesso?”.

Una medaglia sofferta quella di Bebe Vio alla Paralimpiade di Tokyo, più del primo oro di Rio 2016: “Lo scorso 4 aprile mi sono dovuta operare e sembrava che questa Paralimpiade non doveva esserci, abbiamo preparato tutto in due mesi, non so come cavolo abbiamo fatto. Ho avuto un’infezione da stafilococco che è andata molto peggio del dovuto e la prima diagnosi era amputazione entro due settimane (dell’arto sinistro, ndr) e morte entro poco. Sono felice, avete capito perché ho pianto così tanto? L’ortopedico ha fatto un miracolo, si chiama anche Accetta tra l’altro… è stato bravissimo, tutto lo staff lo è stato. Questa medaglia assolutamente non è mia, è tutta loro. E domani c’è la gara veramente importante, quella con le mie compagne di squadra”.


Le soddisfazioni, per i nostri colori, sono proseguite con il nuoto, con l’argento di Xenia Francesca Palazzo nei 200 misti SM8 (2’47″86) e il bronzo di Stefano Raimondi nei 100 stile libero S10 (51″45). La prima gioia di giornata, invece, l’aveva regalata la poliedrica Veronica Yoko Plebani all’Odaiba Marine Park. Dopo aver esordito nel 2014 ai Giochi invernali di Sochi nel parasnowboard e aver disputato quelli estivi di Rio 2016 nella paracanoa, la 25enne bresciana di Gavardo ha chiuso terza nella categoria PTS2, coronando il sogno nel triathlon. Disciplina che, poco dopo, ha portato in dote anche un argento con Anna Barbaro e la sua guida Charlotte Bonin nella PTVI femminile. Con le cinque perle di giornata, l’Italia sale al decimo posto del medagliere con 18 medaglie: 5 ori, 7 argenti e 8 bronzi.