Cronaca

Baucina furto energia, viene arrestato: “Rubati in 11 anni 60.000 Kwh”

Baucina furto energia. E scatta l’arresto. “Rubati in 11 anni 60.000 Kwh”. E’ quanto accertato dai carabinieri, che hanno tratto in arresto per furto di energia elettrica G.F, 50enne residente a Baucina.

L’intervento dei militari dell’Arma unitamente ai tecnici dell’Enel ha consentito di riscontrare che il 50enne alimentava la propria abitazione prelevando abusivamente energia elettrica dalla rete Enel.

Le indagini hanno fatto emergere, inoltre, che il prelievo di energia elettrico era iniziato undici anni addietro. Quando, nel 2006, l’uomo aveva divelto i sigilli del misuratore Enel, permettendo così l’alimentazione elettrica della propria abitazione in danno alla predetta azienda.

Baucina furto energia, alimentati climatizzatori

Nell’arco di quel periodo sono stati illecitamente prelevati dalla linea elettrica circa 60 mila KWH, utilizzati per il funzionamento dell’illuminazione nonché dei numerosi elettrodomestici e climatizzatori presenti nell’immobile.

G.F. è stato pertanto tratto in arresto, sottoposto a giudizio per direttissimo e dopo la convalida dell’arresto sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Il reato di furto di energia elettrica

Il furto di energia elettrica è uno dei reati più commessi in Italia. La sua frequenza è maggiore nelle zone della penisola economicamente più svantaggiate.

Il furto di energia elettrica è un furto aggravato punibile d’ufficio quando si verifichi un danno patrimoniale per la persona offesa e un conseguente e proporzionato giovamento per colui che delinque.

Il furto di energia elettrica è per esempio l’allacciamento al contatore altrui, ovvero l’allacciamento prima del contatore, sottraendo così l’energia direttamente alla società erogatrice anziché ad altro utente.

Furto di energia nella giurisprudenza

Il furto di energia elettrica rientra tra i delitti a consumazione prolungata, perché l’evento continua a prodursi nel tempo sebbene con soluzione di continuità, sicché le plurime captazioni di energia che si susseguono nel tempo costituiscono singoli atti di un’unica azione furtiva. Lo stabilisce la Corte d’Appello di Palermo, Sezione 4 Penale, sentenza 11 marzo 2011, numero 837.

Redazione

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