“Basta avere 20 anni per andare in pensione”, confermata la legge: altro che 70 anni, esiste il metodo legalissimo per andarci molto prima

In questo modo puoi andare in pensione molto prima del previsto. Tutti i dettagli.
Il sistema pensionistico in Italia si basa principalmente sul principio della ripartizione, secondo cui i contributi versati dai lavoratori attivi finanziano le pensioni di chi è già in pensione. Ogni lavoratore, durante la propria carriera, versa contributi obbligatori all’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale), calcolati in percentuale sullo stipendio lordo.
Dal 2012, il sistema è interamente contributivo, cioè l’importo della pensione dipende dai contributi effettivamente versati e dall’età al momento del pensionamento. Più anni si lavora e più si versa, maggiore sarà l’assegno pensionistico. Esistono comunque alcune forme di pensione anticipate, legate a specifici requisiti anagrafici o contributivi.
L’età per la pensione di vecchiaia è attualmente fissata a 67 anni, con almeno 20 anni di contributi, ma può variare nel tempo in base all’aspettativa di vita. Oltre alla pensione pubblica, è possibile integrare il futuro assegno tramite fondi pensione privati o contratti di previdenza complementare.
Esistono misure specifiche come l’Ape Sociale, Quota 103 o la pensione anticipata ordinaria, che permettono a determinate categorie di accedere al trattamento pensionistico prima dell’età standard, in presenza di particolari condizioni lavorative o sociali.
Andare in pensione con 20 anni di contributi
Negli ultimi anni, la pensione non è più solo una preoccupazione per chi è vicino all’età pensionabile, ma anche per i giovani che desiderano pianificare per tempo. Andare in pensione con soli 20 anni di contributi può sembrare difficile, ma è realizzabile con strategie mirate. Conoscere il funzionamento del sistema previdenziale e fare scelte consapevoli sin da subito è fondamentale per costruire un futuro sereno.
Tra le opzioni disponibili, vi è la possibilità di versare contributi volontari, utili per colmare vuoti contributivi o aumentare il montante utile al calcolo della pensione. In alcuni casi si può integrare anche il periodo trascorso all’estero o quello di inattività, previa verifica con l’INPS o l’ente di riferimento.

Previdenza complementare
I fondi pensione rappresentano un’altra strada importante per chi vuole anticipare l’uscita dal lavoro. Permettono di costruire un capitale integrativo nel tempo, godendo di vantaggi fiscali e, in alcuni casi, del contributo del datore di lavoro.
Un monitoraggio costante degli investimenti è essenziale per ottimizzare i rendimenti. In questo modo, la previdenza complementare diventa uno strumento concreto per sostenere un tenore di vita adeguato anche con una carriera lavorativa più breve.