Categories: Top News

Banda ultralarga, la rete neutrale e i nodi della concorrenza

MILANO (ITALPRESS) – “Ferrovie dello Stato ha realizzato un’infrastruttura importante come quella dell’Alta Velocita’, che ha cambiato la vita di tutti noi. Ora si tratta di fare per le telecomunicazioni, quello che e’ stato fatto per l’alta velocita’”. Francesco Sacco insegna Digital Economy all’Universita’ dell’Insubria e alla SDA Bocconi ed e’ molto chiaro quando in un’intervista all’Italpress gli si chiede di commentare il pronunciamento dell’Autorita’ Garante per la Concorrenza e il Mercato (AGCM) in merito allo sviluppo delle infrastrutture per la banda ultralarga: “E’ un intervento interessante e anche rivoluzionario”, perche’ rivede in primis i termini della concorrenza: “l’AGCM dice che avere un’infrastruttura neutrale e non verticalmente integrata (ossia che possiede l’infrastruttura e fornisce il servizio, ndr), e’ un grande vantaggio, perche’ crea una vera concorrenza nel mercato.
Credo che questa sia una cosa di buonsenso e anche nell’interesse del cliente finale”. Insomma, la direzione e’ quella di una rete neutrale wholesale (all’ingrosso), che permetta al proprietario dell’infrastruttura di non avere rapporti diretti con il cliente finale, ma di farsi pagare dagli operatori telefonici per l’utilizzo della rete. “Un po’ come succede con RFI/FS e Terna/Enel, dove un’infrastruttura wholesale permette una sana competizione”. Modello su cui, spiega ancora Sacco, stanno puntando anche altri Paesi, come Germania e Regno Unito. Obiettivo finale: la GigaBit Society a cui punta la Commissione Europea. Una societa’ che viaggi ad almeno 1 Gbps. Soprattutto in quest’ottica, Bruxelles ha approvato dei voucher di sostegno alla domanda a disposizione del cliente finale, “ma e’ importante che questi fondi vadano a chi investe veramente oggi e non a chi gode di investimenti gia’ ammortizzati. In questi termini, l’AGCM dice che dobbiamo aiutare la domanda supportando l’infrastruttura piu’ innovativa”. Bene l’Europa, ma in Italia? Scontiamo ancora troppi ostacoli burocratici? “Prendiamo il caso di Open Fiber – spiega Sacco -. Appena ha vinto le gare per i fondi europei, ha dovuto affrontare una serie infinita di ricorsi, anche strumentali, perdendo due anni secchi”. Ma anche la burocrazia pesa, conclude Sacco: “Nonostante siano state semplificate le regole per la realizzazione di queste infrastrutture, servono circa 100mila permessi per coprire l’Italia. Significa circa 6-7 permessi per ogni cantiere. Alla fine e’ lo stesso cittadino che diventa prigioniero di questa serie di problemi e ostacoli”.
(ITALPRESS).
mig/sat/red
10-Lug-20 16:58

Redazione

Recent Posts

Meteo Sicilia di mercoledì 17 luglio

Condizioni di tempo asciutto su tutta la regione con cieli sereni o al più poco…

42 minuti ago

Paolo Borsellino, il suo volto proiettato sul prospetto di Palazzo dei Normanni

Il volto sorridente di Paolo Borsellino è da oggi proiettato nel cortile Maqueda all’interno di…

4 ore ago

Siccità, uso dei pozzi “Bufardo” a Fiumefreddo di Sicilia: giovedì sopralluogo della Regione

Giovedì mattina a Fiumefreddo di Sicilia si terrà un sopralluogo proposto dalla Regione per valutare…

4 ore ago

Siccità, l’Amap annuncia il piano di razionamento da lunedì 22 luglio

Lunedì 22 luglio scatterà il piano di razionamento dell’acqua predisposto da Amap. Questa misura d’emergenza…

4 ore ago

Ufficiale il nuovo ‘canone’ italiano da 2720€ | Meloni, l’annuncio ci sprofonda nel baratro: pagheremo i debiti dei nostri nonni

L'annuncio del nostro premier Giorgia Meloni finisce per mandare tutti nel panico, ecco cosa sta…

5 ore ago

Blatte e scarafaggi nella carne: scoperta da voltastomaco | Ma McDonald’s esulta: “non esiste cattiva pubblicità”

Nella carne sono stati trovati blatte e scarafaggi, in tutto questo marasma ad esultare è…

15 ore ago