Qualche giorno fa, la BCE – Banca Centrale Europea – ha tagliato i tassi d’interesse, portandoli dall’1% al minimo storico dello 0,75%. Con questa storica decisione, la Bce ha palesemente dimostrato di essere pronta a sostenere l’economia della zona euro abbassando il costo dei prestiti per le banche nazionali, incentivandole così a sostenere imprese e famiglie attraverso prestiti e mutui. Questa riduzione del tasso ufficiale di sconto – che di fatto sta a significare un abbassamento del costo del denaro – dimostra infatti che la BCE vuole utilizzare un importante strumento di politica monetaria per dare impulso all’economia, per esempio stimolando la liquidità nel sistema.
Considerevoli saranno i benefici per mutui e prestiti, soprattutto per imprese e famiglie.
Infatti, grazie alla riduzione dei tassi di interesse, chi ha un mutuo o un prestito a tasso variabile indicizzato al tasso Bce assisterà ad una istantanea riduzione della rata. E’ opportuno tenere presente che più alti sono i capitali e i tempi residui di un mutuo (o prestito), maggiore è il beneficio che si può trarre dalla manovra, perché più consistente risulterà la quota interessi della rata, e di conseguenza anche il risparmio. Di gran lunga inferiori le ripercussioni per chi ha un mutuo o un prestito a tasso variabile indicizzato all’euribor, perché questo è già oggi più basso rispetto al tasso Bce, pari cioè allo 0,38%.
Nessuna variazione sostanziale, invece, per chi possiede un mutuo o un prestito a tasso fisso, per i quali il taglio dei tassi non comporta alcuna riduzione della rata. Chi invece è attualmente alla ricerca di un mutuo o di un prestito, farà meglio ad attendere un po’ perché gli effetti positivi potrebbero tardare soprattutto a causa di possibili aumenti degli spread, cioè le percentuali di guadagno che le banche aggiungono ai parametri di mercato (Bce o euribor) per definire le offerte ai consumatori.
Con la riduzione dei tassi si avranno effetti consistenti anche nel settore degli investimenti, in quanto non solo si è operato un HYPERLINK (http://www.pmi.it/economia/mercati/news/56992/mutui-2012-tagli-tassi-effetto-imu-e-liberalizzazioni.html) o taglio del tasso ufficiale di sconto di 25 punti base, ma si è anche azzerato il tasso sui depositi. Anche questa è una misura che potrebbe portare benefici alle imprese, poiché sta a significare che le HYPERLINK o banche non sono più remunerate dal deposito di capitali presso la Banca Centrale. Si tratta quindi di un possibile incentivo a impiegare i capitali per finanziare l’economia reale, a partire dalle imprese.
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