A Balestrate movimento 5 stelle in corteo con centinaia di persone per dire no alla delocalizzazione della distilleria Bertolino. Alla manifestazione, andata in scena domenica, ha fatto seguito la costituzione di un comitato e la sottoscrizione di una petizione e raccolta firme.
La vicenda riguarda una lunga vertenza tra Partinico e la distilleria, “responsabile dell’inquinamento della città”, dicono i 5 stelle. Vertenza che sembrava avere trovato una soluzione con lo spostamento della fabbrica in contrada Falcone.
“Ma i dubbi che vi sia dietro l’intenzione di un nuovo insediamento industriale ancora più inquinante sono grandissimi”, dicono i 5 stelle. “In realtà l’area individuata in contrada Falcone, al confine con il territorio di Balestrate, è un’area a forte vocazione agricola, ed il rischio di inquinamento del Golfo di Castellammare avrebbe ripercussioni sull’intero comprensorio. Una soluzione pertanto che non è una soluzione”.
Secondo Giuseppe Curcurù, consigliere comunale grillino a Balestrate, “il corteo e la petizione rappresentano il primo momento di ‘vera socializzazione’ di un attacco alla vita del nostro territorio. Abbiamo spostato il baricentro dai comitati alle piazze. Il popolo diventa così protagonista di una efferata battaglia contro le prepotenze e gli abusi, in difesa del territorio, dell’economia sostenibile, della salute pubblica. I cittadini del Golfo promuovono l’etica della responsabilità contro il selvaggio strapotere delle politiche antisociali”.
Per Igor Gelarda, consigliere comunale e portavoce dei 5 stelle a Palermo, “l’ambiente è una delle 5 stelle del movimento. Sosterremo sempre qualunque battaglia a difesa del territorio e della salute dei cittadini. La responsabilità di Palermo città Metropolitana è alta – afferma Gelarda – e la nostra presenza a Balestrate intende sottolineare che è una battaglia che appartiene a ogni siciliano che ama il suo territorio”.
Al corteo era presente anche Giovanni Callea, amministratore delegato uscente del distretto turistico cultura del mare: “Diciamo sempre che potremmo vivere di turismo ed agricoltura – dice Callea – eppure la politica dei partiti si volta da un’altra parte, come sempre, ed autorizza uno stabilimento in un’area fortemente a vocazione turistica e agricola. La Bertolino va chiusa – aggiunge Callea – garantendo delle alternative lavorative ai dipendenti. Come distretto turistico abbiamo elaborato molti itinerari che attraversano Balestrate, del tutto incompatibili con investimenti industriali. La storia di Termini Imerese – conclude Callea – racconta come il nostro territorio e la nostra economia non traggono alcun giovamento dalle politiche industriali che non rispettano il territorio”.
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