Bagheria: complotti e truffe ai danni di anziani

A Bagheria (PA) , da alcuni mesi, sono state messe a segno alcune truffe ai danni di anziani, mediante artifizi e raggiri finalizzati ad indurre in errore le vittime, generando in loro il convincimento di poter realizzare un buono affare

A Bagheria (Palermo) , da alcuni mesi, sono state messe a segno alcune truffe ai danni di anziani, mediante artifizi e raggiri finalizzati ad indurre in errore le vittime, generando in loro il convincimento di poter realizzare un buono affare, con la proposta d’acquisto di preziosi che poi risultano essere falsi, dietro un corrispettivo pari a grosse somme di danaro contanti.

Secondo quanto ricostruito dalle prime indagini, le vittime della truffa venivano “agganciate” per la strada da tre individui che mettevano in atto un’ articolata messa in scena, nella quale ciascuno interpretava un ruolo ben preciso, per di trarre in inganno gli anziani uomini.

Qualche giorno fa, a Bagheria (PA), i militari della locale Stazione, a conclusione di mirate ed articolate indagini, hanno tratto in arresto Giuseppe GIACCONE, pregiudicatp palermitano (1962), con numerosi precedenti per truffa con l’accusa di truffa.

L’uomo ha venduto un manufatto di bigiotteria, spacciato per un gioiello di valore, ad un anziano originario di Bagheria.
L’Autorità Giudiziaria (PM di turno presso la procura della Repubblica di Palermo (dott.ssa Claudia Ferrari) ha disposto per l’uomo il processo con rito direttissimo presso il Tribunale di Palermo all’esito del quale l’arresto è stato convalidato e contestualmente sottoposto all’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria, pertanto rimesso in libertà, mentre il processo è stato rinviato al prossimo 08 febbraio c.a..

Come sono andati i fatti: nella tarda mattinata, un anziano pensionato di Bagheria, in lacrime, si è presentato presso la Stazione Carabinieri cittadina, denunciando di essere stato vittima, poco prima, di una truffa ad opera di sconosciuti. In particolare veniva appurato che l’anziano era stato avvicinato da un signore, qualificatosi come cittadino filippino, che asseriva di essere giunto in Italia per affari da pochi giorni in quanto, essendo un commerciante di preziosi, aveva intenzione di vendere gioielli di elevato valore. Nella circostanza, esibiva un portagioielli in panno con all’interno 5 pietre preziose, del tipo diamanti.
Al fine di accertare il valore delle pietre, il presunto filippino aveva chiesto al malcapitato se vi fosse in zona un orafo esperto in diamanti, promettendogli un regalo pari 500 dollari.
L’anziano indicava quindi al filippino una nota oreficeria di Bagheria. Il filippino, fermava un passante, verosimilmente il secondo complice, il quale, ricevuto un lauto compenso, poco dopo, ritornava con un’altra persona, qualificatasi come orefice, il terzo complice.
Visionati i preziosi, il presunto orafo invitava i presenti a recarsi nel negozio per effettuare l’operazione con maggiore tranquillità, ma il filippino rappresentava la necessità di partire, alche l’orafo, con l’ausilio di una lente, stimava le pietre per un valore di 15.000,00 €, proponendo la possibilità di acquistarle personalmente per la somma di 12.000,00, e promettendo un regalo di 1000,00 € sia al passante che lo aveva contattato che al pensionato. L’orafo si allontanava per prelevare il denaro contante.
Dopo circa 20 minuti ritornava sul posto, affermando di aver racimolato solo la somma di 9.500,00 €, pari a tutto il denaro presente in cassa nella propria gioielleria, pregando la vittima e il passante ad anticipare la restante somma.
Il pensionato, ancora ignaro del raggiro posto in essere dai tre soggetti, si recava ad un bancomat, prelevando la somma contante di 1500,00 € che consegnava al filippino, unitamente al denaro dell’orafo e del passante.
L’orafo dava appuntamento all’anziano in una banca del luogo per restituirgli la somma anticipata e consegnargli il regalo promesso: ovviamente all’appuntamento non si presentava nessuno.
Dopo che l’anziano aveva rappresentato i fatti ai Carabinieri, questi gli facevano visionare le foto segnaletiche di alcuni truffatori noti alle Forze dell’Ordine.
Tra queste l’uomo riconosceva il GIACCONE come colui che aveva interpretato il ruolo del passante.
Attivate subito le ricerche lo stesso veniva rintracciato e tratto in arresto.
Attualmente sono in corso ulteriori indagini, finalizzate all’identificazione degli altri due complici. Inoltre, vengono esaminati tutti i casi analoghi verificatisi nella giurisdizione, al fine di stabilire la riconducibilità di altre gravi truffe occorse nei mesi passati alle gesta del medesimo gruppo criminale.