Avanza l’accerchiamento di Kiev nel giorno dell’incontro Kuleba-Lavrov
KIEV (UCRAINA) (ITALPRESS) – È iniziato il quindicesimo giorno del conflitto in Ucraina: mentre ci sono ancora bombe e morti nelle città, si spera nella soluzione sul piano diplomatico, attraverso colloqui previsti già in giornata. Secondo le forze armate ucraine, la Russia “non abbandona i piani per accerchiare Kiev, continuando l’operazione offensiva nelle direzioni di Polissya e Siversky”. Nella notte, nella capitale sono state avvertite ancora sirene antiaeree. Stamattina le forze armate ucraine hanno evidenziato che “gli sforzi principali sono concentrati sulla prevenzione dell’avanzata del nemico in direzione sud-est”.
Inoltre, continua la “difesa” della città di Mariupol e in generale nel paese si è “ridotto il ritmo dell’offensiva”, hanno spiegato. Nella regione di Sumy, durante un bombardamento avrebbero perso la vita due donne e un ragazzino di 13 anni, secondo quanto ha riferito sui social il capo dell’amministrazione regionale, Dmytro Zhyvytsky. Nella regione di Kharkiv, a seguito di un bombardamento sono morte quattro persone, di cui due donne e due bambini. Lo ha riferito il Servizio statale per le emergenze ucraino, spiegando che l’attacco è avvenuto nel villaggio di Slobozhanske e che una bambina di cinque anni è rimasta ferita.
Di fronte alla strage dei più piccoli, l’Unicef ha lanciato l’allarme: “In meno di due settimane, almeno 37 bambini sono stati uccisi e 50 feriti, mentre più di 1 milione di bambini sono fuggiti dall’Ucraina verso i paesi vicini”, ha affermato la direttrice esecutiva Catherine Russell, spiegando di essere “inorridita” per l’attacco di ieri all’ospedale di Mariupol e rinnovando l’appello per un “immediato cessate il fuoco”. “I bambini dell’Ucraina – ha aggiunto – hanno un disperato bisogno di pace”.
“Tutto ciò che gli invasori stanno facendo a Mariupol è già al di là delle atrocità”, ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un video. “Europei, ucraini, residenti di Mariupol – ha continuato – oggi dobbiamo essere uniti nel condannare questo crimine di guerra della Russia, che riflette tutto il male che gli invasori hanno portato nella nostra terra”. Intanto emerge il timore per un possibile uso di armi chimiche. La portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, su Twitter ha smentito quelle che ritiene “false affermazioni della Russia” in merito a “presunti laboratori statunitensi di armi biologiche e sullo sviluppo di armi chimiche in Ucraina”. Psaki, però, ha anche aggiunto che “dovremmo tutti stare in guardia sul possibile uso della Russia di armi chimiche o biologiche in Ucraina”.
Nel frattempo la vicepresidente statunitense Kamala Harris è in viaggio in Polonia e in settimana sarà anche in Romania. “Questo viaggio – ha affermato in un tweet – arriva in un momento importante in cui gli Stati Uniti continuano a dimostrare unità con i nostri alleati della Nato e a fornire supporto al popolo ucraino in risposta all’invasione da parte di Putin”. Sul piano diplomatico continuano gli sforzi di mediazione per giungere prima possibile a un accordo che metta fine al conflitto. C’è attesa, infatti, per l’incontro previsto per oggi tra il ministro degli Esteri ucraino Dmitry Kuleba e l’omologo russo Sergey Lavrov a margine del forum diplomatico di Antalya in Turchia.