Auto Blu, Corte dei Conti cita a giudizio vertici ASI Agrigento

Due citazioni a giudizio sono state disposte dalla Procura regionale della Corte dei Conti nei confronti dell’ex presidente dell’Asi di Agrigento Stefano Catuara, dell’ex direttore generale Antonino Casesa, dell’ex dirigente Rosario Gibilaro e di altri dipendenti del disciolto Consorzio di sviluppo indistriale agrigentino. I provvedimenti ipotizzano un danno erariale quantificato complessivamente in 85 mila euro circa. Le udienze si svolgeranno il 17 aprile e il 7 maggio prossimi dinanzi alla sezione giurisdizionale della Corte dei conti.

Nel primo caso, molto articolato, il pg Alessandro Sperandeo, contesta un danno erariale da circa 31 mila euro relativo, tra l’altro, all’illecito rimborso delle spese sostenute da Catuara in qualita’ di presidente del Consorzio per recarsi con la propria autovettura, partendo dalla sua abitazione, sul posto di lavoro, all’uso ritenuto illecito dell’Alfa Romeo 159, in dotazione al Consorzio, all’indebita erogazione di somme a un dipendente che svolgeva le mansioni di autista. Nel secondo provvedimento sono citati in giudizio Casesa e Catuara per un danno da circa 54 mila euro riguardante la supposta corresponsione di compensi in esubero, da fine 2008 a fine 2010, a due componenti del Nucleo di valutazione dell’ex consorzio della Valle dei Templi. Un sistema finalizzato, scrive la Procura, a “procurare guadagni indebiti al presidente del Consorzio Catuara Stefano che si collocano in un piu’ vasto panorama di illegalita’ diffusa che ha suscitato l’interesse della magistratura penale”. Quanto emerso fa seguito alle denunce presentate da Alfonso Cicero, ex commissario straordinario dell’Asi e attuale presidente dell’Irsap (Istituto regionale per lo sviluppo delle attivita’ produttive). Per le stesse denunce, erano state gia’ emesse quattro citazioni in giudizio per danno erariale da parte della Procura regionale della Corte dei Conti per Catuara, Casesa, Gibilaro ed altri, e 11 avvisi di garanzia per le ipotesi di peculato, truffa ed abuso d’ufficio da parte della Procura della Repubblica di Agrigento, nei confronti degli stessi e di altri dirigenti ed amministratori dell’Asi di Agrigento.