Ato rifiuti Pa 1, incrociano le braccia i lavoratori interinali

Incrociano le braccia, da oggi, i 104 lavoratori interinali in servizio nella società d’ambito territoriale ottimale Palermo 1 che si occupa della raccolta dei rifiuti in 12 comuni del comprensorio. Rivendicano i salari di dicembre e gennaio, pertanto, hanno deciso di astenersi dal lavoro ad oltranz…

Incrociano le braccia, da oggi, i 104 lavoratori interinali in servizio nella società d’ambito territoriale ottimale Palermo 1 che si occupa della raccolta dei rifiuti in 12 comuni del comprensorio. Rivendicano i salari di dicembre e gennaio, pertanto, hanno deciso di astenersi dal lavoro ad oltranza. Stamani, si sono concentrati davanti l’autoparco di Via Ungaretti, a Partinico per discutere delle rispettive rimostranze. Intanto, tutti i comuni del comprensorio stanno pian piano trasformandosi in vere e proprie discariche a cielo aperto. Le conseguenze dei blocchi dei tir e le difficoltà finanziarie della società, già da qualche settimana, influiscono sulla regolare raccolta. Il Commissario Liquidatore Antonio Geraci, dal canto suo, ha più volte battuto cassa ai comuni che non versano regolarmente la quota di sopravvivenza dovuta per garantire le mensilità ai lavoratori e il ricorso agli autonoleggi. Esigui i mezzi in dotazione alla società, insufficienti per garantire la quotidianità del servizio nel territorio di competenza e le ditte esterne che vantano crediti sull’azienda per svariate migliaia di euro, ormai gli negano la fornitura. I sindaci, dal canto loro, hanno serie difficoltà economiche a fronte di una spesa che supera di gran lunga gli introiti della tarsu. A tutto ciò si aggiunge lo stato di agitazione degli interinali, che sono quelli che fanno il lavoro sporco, quelli che nonostante abbiano sempre rivendicato le norme in materia di igiene ambientale e di sicurezza sul lavoro, continuano a raccogliere quotidianamente i rifiuti da terra. Tutti i paesi sono ormai invivibili e l’ennesima emergenza igienico sanitaria è ormai dietro la porta. La settimana prossima, i sindaci soci, potrebbero trovarsi costretti a dover chiudere le scuole e a prendere i necessari provvedimenti per tutelare la salute pubblica, con probabili spese supplementari per gli enti locali che a malapena riescono a garantire l’ordinario. La situazione è ormai in un vortice dal quale appare impossibile uscire.
(Teleoccidente)