Ato Rifiuti Pa 1 batte cassa ai comuni

La Servizi Comunali Integrati torna a battere cassa ai Comuni. I mancati trasferimenti che gli enti locali dovrebbero garantire alla società d’ambito territoriale Palermo 1 per assicurarsi il servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani stanno mettendo in ginocchio la gestione. Da gioveì scorso gl…

La Servizi Comunali Integrati torna a battere cassa ai Comuni. I mancati trasferimenti che gli enti locali dovrebbero garantire alla società d’ambito territoriale Palermo 1 per assicurarsi il servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani stanno mettendo in ginocchio la gestione. Da gioveì scorso gli automezzi a noleggio sono fermi poiché le ditte rivendicano il pagamento delle fatture. Ciò comporta un servizio ridotto in tutti i 12 comuni soci. Inoltre, a giorni, la discarica di Siculiana, dove finora vengono conferiti i rifiuti per lo smaltimento, potrebbe decidere di chiudere i cancelli all’ato, decisamente morosa nei pagamenti. A rischio ci sono pure gli stipendi sia dei lavoratori interinali che degli stessi dipendenti. per l’enorme credito vantato nei confronti dell’Ato. Il commissario liquidatore della società d’ambito Antonio Geraci ha convocato, per domani mattina alle 10, tutti i sindaci per tornare a sollecitare i dovuti trasferimenti che finora hanno permesso all’azienda partecipata di sopravvivere. Pare che gli unici comuni che finora hanno versato piccoli acconti alle casse della società siano quelli di Carini e Partinico. Mentre tutti gli altri sarebbero morosi. Intanto, la mancata creazione delle Srr, società per la regolamentazione del servizio di gestione dei rifiuti, sembra essere stata stoppata dall’ultimo provvedimento adottato dal Presidente della Regione Raffaele Lombardo il quale avrebbe deciso di inviare commissari negli Ato. Una mossa dal sapore clientelare, con nomine dettate da appartenenze politiche, a scapito delle tasche dei cittadini. Sarebbe piuttosto opportuno adottare tutte le misure necessarie per la ripresa dell’iter di attuazione della legge di riforma, evitando iniziative che avrebbero riflessi negativi sui lavoratori e sui cittadini.
(Teleoccidente)